Comprava ville e barche con i soldi confiscati ai boss: nei guai commercialista palermitano

Maxi sequestro della DIA per l’amministratore giudiziario Maurizio Lipani, ai domiciliari, e per la moglie

Palermo – La DIA di Trapani ha eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni emesso dalla Procura della Repubblica di Palermo nei confronti del noto commercialista palermitano Maurizio Lipani, attualmente agli arresti domiciliari, e di sua moglie Maria Teresa Leuci.

Il provvedimento, già convalidato dal Gip ed emesso per una somma di 1.270.669,79 euro, ha riguardato denaro, quote societarie, mobili e immobili per un valore stimato in oltre seicentomila euro.
“La somma – scrive la DIA -, è il profitto di reiterate condotte di peculato commesse da Lipani in qualità di custode o di amministratore giudiziario di società e patrimoni sequestrati o confiscati e di competenza degli Uffici Giudiziari di Palermo, in parte con il concorso della moglie, Maria Teresa Leuci, anche lei commercialista”.

“Le indagini, che sono lo sviluppo di un’attività svolta dalla DIA nel 2019 e conclusa con la confisca di beni per 456.600 euro – spiegano gli inquirenti -, hanno svelato l’esistenza di un consolidato sistema in  base al quale il commercialista operava numerosissimi prelievi di contante e bonifici dai conti delle società di cui era amministratore, alcuni dei quali giustificati come pagamento di fatture emesse dalla moglie commercialista, ma mai autorizzati dal giudice delegato”.

L’attività è risultata particolarmente complessa in quanto gli investigatori hanno dovuto analizzare “un elevato numero di rapporti bancari di cui l’indagato aveva la disponibilità in qualità di amministratore giudiziario e di una moltitudine di operazioni eseguite dallo stesso”, conclude la DIA.

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