Padiglione C del Galliera: in dirittura d’arrivo l’allestimento, manca solo il personale

Lagostena: “In questo momento è in corso il montaggio degli arredi e delle suppellettili in modo che appena avremo il personale disponibile sarà prontamente attivato”

Genova – Sarà pronto per la consegna al personale sanitario entro la fine della prossima settimana il quinto piano del padiglione C dell’ospedale Galliera, in ritardo di un’ondata sulla pandemia.

L’annuncio è arrivato oggi, durante un sopralluogo del Presidente, Giovanni Toti, che ha anche segnalato l’avvio dei lavori al sesto piano per portare a 50 il totale dei posti letto disponibili nel nosocomio di Carignano.
“Si tratta di 25 posti che contribuiscono al gigantesco piano messo in campo per ospitare i pazienti Covid – ha detto Toti -. I lavori al sesto piano cominceranno nei prossimi giorni, e nel complesso saranno disponibili un totale di circa 50 posti letto che resteranno fissi in attesa di conoscere quale sarà l’andamento dell’epidemia: anche se in futuro dovesse ripresentarsi, al di là del calo di queste ore, questi letti saranno a disposizione per una risposta immediata e che impatti il meno possibile sulle altre specialità mediche”.

I letti e il mobilio utilizzati per allestire le camere “arrivano dalla colonna mobile della protezione civile regionale con cui abbiamo attrezzato anche l’ex ospedale militare Falcomatà della Spezia”, spiega l’assessore alla Protezione Civile, Giacomo Giampedrone, mentre le attrezzature tecniche e mediche verranno fornite direttamente dal Galliera.

Tutto pronto dunque per ospitare i pazienti covid a bassa e bassissima assistenza dimessi dal Galliera? Quasi, perché resta il problema strutturale della mancanza di sanitari. E lo conferma il Direttore generale dell’ospedale, Adriano Lagostena, che dichiara: “Appena avremo il personale disponibile sarà prontamente attivato”.

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.