Corruzione nella Capitale, confisca definitiva dei beni a Carminati e Buzzi per 27 milioni di euro

Guardia di Finanza: scatta la confisca definitiva per gli indagati dell’operazione “Mondo di mezzo”

Roma – La Guardia di Finanza di Roma ha eseguito la confisca definitiva di beni di Massimo Carminati, Riccardo Brugia, Roberto Lacopo, Salvatore Buzzi (classe 1955), Agostino Gaglianone, Fabio Gaudenzi, Cristiano Guarnera, e Giovanni De Carlo, tutti arrestati nel dicembre 2014, dai Carabinieri del ROS di Roma nell’ambito dell’operazione “Mondo di mezzo”.

La Cassazione ha escluso il “carattere mafioso”. Solo semplici ladri

Per la Cassazione non sarà stata “Mafia Capitale” ma di certo corruzione nella Capitale. “La Corte ha escluso il carattere mafioso dell’associazione contestata agli imputati e ha riaffermato l’esistenza, già ritenuta nel processo di primo grado, di due distinte associazioni per delinquere semplici: l’una dedita prevalentemente a reati di estorsione, l’altra facente capo a Buzzi e Carminati, impegnata in una continua attività di corruzione nei confronti di funzionari e politici gravitanti nell’amministrazione comunale romana ovvero in enti a questa collegati”.
Così è se vi pare.

Un sequestro da 27 milioni di euro

Gli specialisti del G.I.C.O. hanno ricostruito il “curriculum criminale” accertando la “pericolosità sociale” del gruppo e la sproporzione tra i redditi dichiarati e i patrimoni accumulati nel tempo. Parallelamente all’iter giudiziario per i reati contestati agli indagati, sono stati celebrati i vari gradi di giudizio dell’autonomo procedimento per la misura di prevenzione, che si è concluso con la pronuncia della Corte di Cassazione del 22 ottobre 2020 che ha dichiarato inammissibili i ricorsi proposti dalle parti, rendendo così definitiva la confisca di  4 società operanti nei settori immobiliare e del commercio di prodotti petroliferi, 13 unità immobiliari e un terreno siti a Roma,13 automezzi, 69 opere d’arte di importanti esponenti della scena artistica della seconda metà del XX secolo (Pop Art, Nouveau Réalisme, Futurismo e Surrealismo) e numerosi conti correnti. Il valore del sequestro è di 27 milioni di euro.

La villa di Massimo Carminati alla ASL 4 di Roma

A Massimo Carminati, condannato per associazione per delinquere, traffico di influenze illecite e corruzione in relazione alle vicende di cui all’operazione in argomento e noto per i suoi trascorsi nella formazione di estrema destra Nuclei Armati Rivoluzionari (N.A.R.), nonché per il “rapporto stabile e funzionale” con la “Banda della Magliana” e il furto al caveau della Banca di Roma presso la Città Giudiziaria di Roma, commesso tra il 16 e il 17 luglio 1999, sono state confiscate, tra l’altro, la villa di Sacrofano e opere d’arte per un valore stimato di oltre 10 milioni di euro. Un’altra villa, nella stessa località, è stata affidata in comodato d’uso gratuito, per vent’anni, all’A.S.L. Roma 4 per la realizzazione di una importante struttura sociosanitaria per aiutare le famiglie di pazienti con autismo.

Nei confronti di Salvatore Buzzi, imprenditore a capo dell’ampia rete di cooperative coinvolte nell’inchiesta e anch’egli condannato per associazione per delinquere, traffico di influenze illecite e corruzione, la misura patrimoniale ha ad oggetto due immobili a Roma nonché le quote e il patrimonio di due società, per un valore stimato di oltre 2,6 milioni di euro.

 

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