Operazione “Molosso”: gare truccate, frode e corruzione all’interno delle ASL piemontesi. Eseguite 15 ordinanze di custodia cautelare personale e smantellata associazione per delinquere
Torino – La Guardia di Finanza, a seguito dell’analisi delle prove raccolte durante le perquisizioni effettuate lo scorso mese di maggio, ha eseguito quindici ordinanze di custodia cautelare nei confronti di pubblici dipendenti, commissari di gara ed agenti e rappresentanti di alcune imprese accusati, a vario titolo, di corruzione, turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture.
Un anno di indagini
Le indagini, durate quasi un anno, hanno preso il via presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Città della Salute e della Scienza di Torino a seguito dell’accertamento di un ammanco, per un valore di circa trecento mila euro, di un costoso prodotto farmaceutico denominato “Bon Alive”. L’ammanco è imputabile all’incaricata di un’impresa torinese che si avvaleva della “collaborazione” di un pubblico dipendente infedele che falsificava la documentazione amministrativa in cambio di generose tangenti.
Firme false e ordini taroccati
In particolare, il collaboratore amministrativo modificava le “richieste d’ordine” del farmaco apponendo firme false di altri infermieri, per il reintegro delle giacenze del prodotto che veniva pagato anche se non utilizzato nelle sale operatorie né stoccato nel relativo magazzino. L’analisi dei documenti acquisiti hanno consentito di dimostrare che il dipendente, dopo aver ricevuto il prodotto ordinato, lo riconsegnava alla rappresentante dell’azienda che lo aveva fornito.
Anche gare d’appalto illecite
Nel proseguo dell’inchiesta, sono emerse anche numerose condotte illecite nell’ambito di alcune gare d’appalto, messe in atto da agenti e rappresentanti d’impresa e da componenti delle commissioni nominati da alcune ASL.
Dopo le intercettazioni e pedinamenti gli investigatori hanno accertato un sistema di rapporti tra aziende private e commissari di gara nell’intento di truccare le gare d’appalto.
Tre gare d’appalto nel mirino della Procura
La prima gara, relativa a “Città di Torino” – ASL TO4, riguarda la fornitura di camici chirurgici sterili monouso, in cui è stato accertato che alcuni membri della commissione della gara d’appalto hanno favorito un’impresa modificando il capitolato di gara ed attribuendole punteggi elevati, in cambio di oggetti preziosi.
La seconda frode, relativa all’ospedale Maggiore della Carità di Novara, riguarda la fornitura di distributori di “divise e giacche in TNT”, per la quale è stato acclarato che alcuni incaricati ed agenti di un’impresa veneta hanno sistematicamente fornito puntuali istruzioni ad un dipendente pubblico, perchè la gara fosse strutturata con un capitolato conforme “alle richieste” della ditta che poi se lo è aggiudicato.
Il terzo appalto truccato, riguarda le ASL di Asti e di Alessandria, nonché dall’Azienda Ospedaliera SS Antonio e Biagio e C. Arrigo di Alessandria, nel merito della fornitura di prodotti ed apparecchiature chemioterapiche, per la quale è emerso che diversi agenti ed incaricati di un’impresa modenese hanno consegnato, ad un membro della commissione della gara d’appalto, a seguito dell’aggiudicazione di un lotto per la fornitura di beni del valore di quasi un milione di euro, orecchini in oro rosa e topazi azzurri.
Il valore complessivo delle gare d’appalto oggetto di turbativa ammonta a circa 3.5 milioni di euro.
Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta