Biblioteca De amicis: l’incapacità della politica di dare risposte chiare

Oggi in Sala Rossa il nodo della Biblioteca Internazionale Edmondo De Amicis

Genova – La biblioteca De Amicis, nel palazzo dei Magazzini del Cotone di Porto Antico, non è solo un posto dove consultare libri ma è soprattutto un luogo dove si sviluppa e si perfeziona la socialità dei piccoli genovesi. Sono stati 5 gli interventi per chiedere chiarezza all’Assessore Barbara Grosso circa il destino degli attuali spazi della biblioteca De Amicis a Porto Antico. Ecco gli interventi di Cristina Lodi, Enrico Pignone, Mauro Avvenente, Francesco De Benedictis e Maria Tini

Molto frequentato dalle scuole e dalle famiglie anche nel fine settimana, dovrebbe rinunciare a una parte cospicua del suo spazio per accogliere la sede di una società legata allo shipping che toglierebbe 700 metri quadrati all’offerta culturale della città.

E preoccupa la risposta dell’assessore Grosso in Sala Rossa perché, dopo aver illustrato quanto bene abbia fatto questa amministrazione nell’ambito della cultura, non ha dato una risposta netta per chiarire se alla biblioteca verranno sottratti questi spazi oppure no.
Eppure le domande dei consiglieri, compresa quella di Francesco De Benedictis in quota Fratelli d’Italia, sono state formulate in maniera chiara. La risposta dell’assessore no. Perchè non ridurre l’offerta non vuol dire che non verranno ridotti gli spazi.

 

Nel suo intervento Grosso ha anche dichiarato che “la Biblioteca De Amicis conserverà inalterata la su vocazione e  nessuna delle funzioni e delle attività riservate ai bambini e ai ragazzi andrà persa. E dunque il patrimonio librario rimarrà assolutamente intat. Così come tutte le attività svolte non verranno ridotte”.

Bastava  rispondere che gli spazi attualmente occupati dalla De Amicis e il quarto modulo a disposizione della biblioteca internazionale non verrà messo a disposizione per altre attività. A meno che gli intenti non siano altri.

fp

Fabio Palli

Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.