Oggi l’incontro con l’assessore ai Lavori pubblici per definire la ripresa del cantiere, a gennaio
Genova – Come anticipato da Fivedabliu nei giorni scorsi, il cantiere di via Ferri si fermerà per le vacanze natalizie e riprenderà i lavori intorno alla metà di gennaio. In questo modo si spera che i commercianti di Fegino tirino il fiato almeno sotto Natale.
Ma quali sono le opzioni dell’amministrazione per la ripresa del cantiere, visto anche il problema dei tubi spuntati durante gli scavi, non mappati né rilevati dall’ispezione di Sigemi?
Lo hanno chiesto i residenti, i negozianti e il Comitato Spontaneo Borzoli e Fegino all’assessore ai lavori pubblici, Pietro Piciocchi, e al direttore del settore Infrastrutture e difesa del suolo del Comune di Genova, Stefano Pinasco, oggi durante un sopralluogo effettuato in zona.
La prima proposta avanzata dal Comune è che il cantiere riapra dal lato opposto rispetto all’attuale, mantenendo il senso unico alternato regolato dai semafori. In questo caso si continuerà a lavorare per tre o quattro mesi ma con la possibilità concreta, paventata dal Comitato, che si creino ingorghi e disagi. La corsia, infatti, sembrerebbe ancora più stretta di quella attuale, tanto da rendere difficoltoso il transito ai camion.
L’alternativa sarebbe quella di chiudere del tutto la strada tra l’incrocio con via Fegino e quello con via Borzoli, garantendo solo il traffico pedonale. In questo caso la durata dei lavori sarebbe minore, 35 giorni, visto che la maggiore libertà di movimento consentirebbe di scavare e posizionare la nuova parte di roggia più velocemente.
Con questa ipotesi si prevede di predisporre un servizio di navetta per la linea 53 che, in arrivo da Rivarolo, farebbe capolinea all’altezza del nodo ferroviario di via Ferri, in arrivo da Sestri, invece, all’inizio di corso Perrone.
Per raggiungere quindi Rivarolo con mezzi privati si dovrà necessariamente percorrere corso Perrone per poi imboccare all’altezza di Campi la via 30 Giugno oppure via Perlasca.
Ai commercianti, che dovranno subire l’ulteriore disagio della chiusura della strada di fronte ai negozi, verrà riconosciuto un ristoro anche se potranno restare aperti comunque. Tale indennizzo sarà definito in base a parametri che verranno decisi dall’amministrazione in base ai fatturati precedenti l’inizio dei lavori del cantiere. Un criterio che non è stato ancora individuato ma verrà comunicato prima di Natale, durante un prossimo incontro.
“La seconda opzione sembrerebbe quella che produce il male minore”, concorda il comitato ricordando “i tanti disagi che tutti, da via Borzoli e via Ferri, abbiamo subito in questi sei mesi di lavori”.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.