È finito ai domiciliari anche Carmelo Giustra, presidente di uno dei seggi dove la Digos ha accertato i brogli sui voti
Reggio Calabria – Nel conteggio elettorale sarebbero finiti anche i voti di quattro persone decedute.
È partita da qui l’indagine della Digos di Reggio Calabria, coordinata dal Procuratore Giovanni Bomabardieri, che questa mattina ha portato ai domiciliari il dem Antonino Castorina e il presidente di uno dei seggi coinvolti negli intrallazzi, Carmelo Giustra, uomo di fiducia di Castorina in quest’assalto ai consensi facili.
Ma non sarebbero gli unici iscritti nel registro degli indagati.
Mentre scriviamo sono ancora in corso le perquisizioni della Digos negli otto seggi coinvolti e così pure l’esame del materiale elettorale già sequestrato e cioè migliaia di duplicati di certificati elettorali, i verbali delle sezioni e i documenti dell’ufficio elettorale del Comune di Reggio Calabria.
L’inchiesta dunque andrà avanti.
Sotto la lente degli inquirenti, infatti, c’è un complesso meccanismo messo in piedi per aggirare la regolare manifestazione del volto nelle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre scorso, a Reggio Calabria, dove uno degli arrestati, Antonino Castorina, ha poi ottenuto il posto di consigliere comunale.
Al momento la vittoria del sindaco di centro sinistra, Giuseppe Falcomatà, non sembra in discussione.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.