Saipem: tutti assolti nel processo per la maxi tangente al governo Algerino

Revocata anche la confisca da 197 milioni di dollari alla società leader dei servizi per il settore petrolifero

Milano – Dopo che la seconda Corte d’Appello di Milano aveva assolto, a gennaio 2020, l’ex amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni,  e la compagnia petrolifera italiana nel processo sul caso Saipem-Algeria, è arrivata ieri anche l’assoluzione definitiva della Cassazione che ha respinto il ricorso della Procura Generale di Milano con cui si chiedeva di annullare l’assoluzione disposta in secondo grado nei confronti Saipem SpA, la partecipata di Eni e CdP, e dei suoi dirigenti di allora, Pierfranco Tali, Pietro Varone e Alessandro Bernini. Assoluzione che ora diventa definitiva.

Gli imputati in tutto erano sette. La vicenda riguarda la presunta maxi tangente da 197 milioni di dollari versata al governo algerino per 7 contratti assegnati a Saipem e affidati dall’ente algerino Sonatrach. Secondo l’accusa, i soldi sarebbero stati versati tra il 2007 e il 2010 a persone che gravitavano nell’entourage dell’allora ministro dell’Energia, Chekib Khelil.

 

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