Amore mio quanto mi costi. Truffa “sentimentale”, denunciate 50 persone

Criminalità nigeriana. Eseguite 19 misure cautelari per riciclaggio transnazionale da truffe “sentimentali” e informatiche. Sequestri per 1,4 milioni di euro. 50 persone denunciate.

Torino – Dall’alba di questa mattina è in corso un’operazione della Guardia di Finanza, denominata “Casanova”, che vede implicate 19 persone, 15 in carcere e 4 con obbligo di firma, e il sequestro di un milione e quattrocentomila euro. In totale sono state denunciate 50 persone.

La truffa su siti di incontri on-line

L’operazione, che vede coinvolto un gruppo criminale composto da nigeriani e un italiano, si dedicava al riciclaggio di denaro proveniente da affari illeciti.
E nello specifico le somme provenivano da truffe informatiche “sentimentali” dove le vittime erano preferibilmente donne. L’adescamento avveniva tramite siti di incontri on-line, e dopo aver conquistato la fiducia delle vittime, venivano richieste somme di denaro con la scusa di improvvise necessità finanziarie o di una ingiusta detenzione in carcere o di gravi malattie dei figli.

Agenti segreti, piloti, militari

Per risultare più affascinanti e credibili, i truffatori si sono spacciati per agenti dell’Interpol, piloti di aerei, comandanti di grandi navi, ingegneri petroliferi, militari impegnati all’estero, così rafforzando sia la costante impossibilità di incontrare le vittime, sia le improvvise necessità di soldi.

L’ammontare delle cifre truffate variano da qualche migliaio di euro a 500 mila euro versati da una cittadina straniera con un unico bonifico. Risulta anche un bonifico da 1,3 milioni di euro effettuato da un’altra donna truffata sempre con il metodo “sentimentale”.

Anche aziende nel mirino dei truffatori

La frode informatica nota come “Man in the middle”, invece, consisteva nell’inserirsi nella corrispondenza informatica di aziende che poi effettuavano pagamenti pensando di regolare partite commerciali effettivamente esistenti. I soldi, però, finivano sui conti dei truffatori.

Le investigazioni, avviate nel 2017, hanno tratto origine dallo sviluppo di alcune segnalazioni di operazioni sospette ed hanno consentito di individuare conti correnti sui quali sono state rilevate transazioni di denaro, anche di importi rilevanti, provenienti dall’estero da parte di mittenti residenti in Austria, Finlandia, Belgio, Svizzera, Stati Uniti e Cina, che costituiscono soltanto alcuni dei numerosi Paesi coinvolti.

 

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