Proteste contro il DPCM ottobre: in dieci individuati dalla Digos genovese

Perquisizioni e sequestri nelle abitazioni dei manifestanti che hanno lanciato bottiglie alle forze dell’ordine e ferito due poliziotti dopo lo sciopero dei commercianti

Genova – È successo il 28 ottobre scorso, a De Ferrari, dopo la manifestazione spontanea dei commercianti contro le restrizioni imposte dai provvedimenti anti-covid.

“Intorno alle sette e mezza di sera, un gruppo di circa venti persone di giovane età, coprendosi il volto ha acceso qualche fumogeno per animare lo sciopero ma è stato contestato dal resto dei partecipanti intenzionati a manifestare in maniera pacifica”.
Questi i fatti nel racconto della Questura che poi aggiunge: “Più tardi lo stesso gruppo ha dato vita a un corteo estemporaneo che ha raccolto un centinaio di persone che hanno iniziato a sfilare verso la Prefettura, per poi arrivare in piazza Corvetto. Qui, alcuni dei manifestanti si sono allontanati, mentre altre 80 persone hanno proseguito il corteo, ripercorrendo la strada a ritroso e iniziando a lanciare bottiglie di vetro e ad accendere fumogeni”.

Arrivati in via XX Settembre le cose precipitano e infatti la Questura procede sottolineando che “alcuni hanno iniziato ad aggredire fisicamente e verbalmente i giornalisti e le forze dell’ordine in abiti civili, intensificando il lancio di bottiglie e di oggetti contundenti fino a causare ferite lievi a due operatori di polizia, che sono stati sottoposti a cure mediche presso l’ospedale Galliera.
A questo punto i manifestanti sono stati respinti verso piazza De Ferrari e poi, dopo essersi dispersi nei vicoli, si sono ripresentati compatti in Piazza De Ferrari fronteggiando lo schieramento delle forze dell’ordine e dando vita a un fitto lancio di bottiglie di vetro preventivamente spaccate”.
Quando alla fine i giovani si sono dati alla fuga nei vicoli, uno di loro è stato beccato e accompagnato in Questura con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale aggravata e altri reati collegati al lancio di bottiglie e ai divieti anti-covid”.

Le indagini della Digos sono proseguite anche nei giorni successivi e hanno consentito di individuare dieci persone tra i 20 e i 28 anni, “otto italiani e due stranieri”, residenti tra Sampierdarena e Cornigliano, incastrati dagli abiti che indossavano la sera dei tafferugli e sono stati ritrovato in casa durante le perquisizioni.

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