Cancellata l’aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro
Roma – Sono stati dichiarati prescritti gli omicidi colposi per la strage di Viareggio, il disastro ferroviario del 29 giugno 2009 che costò la vita a 32 persone, bruciate vive dopo l’esplosione di una cisterna di Gpl.
La decisione della Corte, che è arrivata stamattina a undici anni di distanza dalla tragedia, ribalta la sentenza di appello ed esclude l’aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro rinviando alla corte d’Appello di Firenze la riapertura dell’appello-bis anche per gli ex AD di Fs e Rfi, Mauro Moretti e Michele Mario Elia. Per entrambi, dicono gli ermellini, da rivalutare la responsabilità per il solo reato di disastro ferroviario colposo.
“È stato ridimensionato radicalmente il verdetto della Corte d’Appello di Firenze”, è il primo commento dell’avvocato Franco Coppi, difensore di Moretti, che era stato condannato a 7 anni.
Ha espresso “grande soddisfazione” anche la legale Carla Manduca, che insieme ad Alfonso Stile ha difeso la posizione di Rfi, spiegando che “è stato escluso anche il risarcimento per tutte le 22 associazioni che si erano costituite come parti civili”. Per il reato di disastro ferroviario, invece, le condanne al risarcimento dei danni sono state confermate in favore di tutte le parti civili legittimate.
Disperati i parenti delle vittime che ora attendono le motivazioni della sentenza mentre un’altra strage italiana resta senza colpevoli.
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