Oltre 330 gli imputati che dovranno rispondere di circa 400 capi di imputazione, Gratteri: “È la più grande operazione dopo il maxi processo di Palermo”
Catanzaro – Parte domani il più grande processo alla ‘ndrangheta. Inizia alle 9e30 la prima udienza dibattimentale del procedimento “Rinascita-Scott” contro le cosche del vibonese e i loro referenti politici, istituzionali e gli uomini della massoneria deviata che si svolgerà nella nuova aula bunker realizzata nell’area industriale di Lamezia Terme.
“È la più grande operazione dopo il maxi processo di Palermo”, aveva dichiarato Nicola Gratteri in conferenza stampa il giorno del blitz aggiungendo che “abbiamo disarticolato completamente le cosche della provincia di Vibo, ma l’operazione ha interessato tutte le regioni d’Italia, dalle Alpi alla Sicilia. Nell’ordinanza ci sono 250 pagine di capi di imputazione”.
Non solo, per “l’eccezionale gravità delle contestazioni, in 3 casi è stato disposto il carcere anche per gli ultra 70enni”.
Oltre 300 gli imputati che dovranno rispondere di circa 400 capi di imputazione.
Un evento al quale si sono interessate le principali testate internazionali, come il Times, la Bbc, e la Associated Press. Le fasi dell’udienza, però, non potranno essere riprese: ai giornalisti, infatti, stamattina insieme agli accrediti è arrivata anche la notizia che “le riprese audio-video durante la celebrazione dell’udienza non sono autorizzate”. E c’è chi già si è rivolto al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, per denunciare il fatto.
Nel 1986, data di inizio del maxiprocesso di Palermo contro la mafia siciliana, le riprese vennero consentite garantendo un formidabile archivio documentale. Ciò non avverrà in Calabria nonostante si tratti di un’udienza pubblica anche se, per esigenze di distanziamento per le norme anti Covid, l’accesso non sarà consentito.
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.