“La crisi politica non è aperta da Italia Viva, è aperta da mesi…fiducia incrollabile nel presidente della Repubblica e nel ruolo istituzionale che ricopre”
Roma – La conferenza stampa di Matteo Renzi inizia annunciando le dimissioni di Teresa Bellanova, Elena Bonetti e Ivan Scalfarotto. Poi spiega ai giornalisti presenti quanto sia difficile abbandonare una poltrona, rinunciare allo Status Quo. Cosa che il senatore in effetti non sa perché quella poltrona, nonostante le promesse, non l’ha mai abbandonata, neanche dopo la batosta del referendum costituzionale del dicembre 2016. Ma quando Renzi cerca di arrivare al sodo della crisi si intuisce immediatamente che il problema non è questo governo ma Giuseppe Conte. Renzi parla di reality show, di eccessiva enfasi nell’occasione del rientro degli italiani rapiti in medio Oriente. E queste critiche sono un riferimento al portavoce del Presidente del Consiglio Consiglio Rocco Casalino.
Dimenticandosi, Renzi, che pure lui è frutto della stessa sottocultura che ha portato la politica a comunicare in prevalenza sui social. Renzi si è risentito per l’utilizzo delle dirette tv, per l’eccessiva comunicazione social e per le blande reazioni del Governo ai gravi fatti accaduti a Washington. insomma, in piena emergenza sanitaria, il senatore toscano, ex 40%, controlla se le scarpe sono lucide mentre cammina nel fango.
Ma da politico scafato, consapevole di avere un risibile 3% (forse), lascia una finestra aperta per rientrare nel rimpasto di Governo.
Renzi: “Nessun veto su Conte”
Via libera dunque a un governo con la stessa maggioranza, ma anche all’ipotesi di un governo istituzionale, ma senza escludere di andare all’opposizione, dove francamente conterebbe pochissimo. Ma se questa maggioranza fosse confermata, il senatore ha dichiarato che “non c’è un solo nome per Palazzo Chigi”, senza però fare aperture su un nome alternativo. Sul Recovery Plan Renzi ha ammesso che sono stati fatti passi importanti, passando dai bonus agli investimenti. “Mes vuol dire più fondi per la sanità, non prenderli per un motivo ideologico è inspiegabile, irresponsabile”.
Renzi spinge sul Mes
A Renzi spinge per accedere al Mes, e nella conferenza stampa l’attacco al Governo è netto. “Mes vuol dire più fondi per la sanità, non prenderli per un motivo ideologico è inspiegabile, irresponsabile”. Certamente l’Italia attiverà il Recovery Fund dal quale si aspetta si ottenere 209 miliardi di euro tra contributi a fondo perduto, poco meno di 90 miliardi di euro e prestiti a tassi agevolati. Sul Mes, da cui l’Italia potrebbe ricevere 35 miliardi di prestiti risparmiandone circa 5,5 di interessi il dibattito sembra chiuso ma sicuramente verrà riproposto. Nella maggioranza fermamente contrario al Mes è il Movimento 5 Stelle mentre Pd e Leu, e Italia Viva sono favorevoli. Probabilmente Conte sta cercando di capire che può risparmiare alle generazioni future di dover pagare anche il prestito generato dai 35 miliardi del Mes.
Bisogna dire che Renzi non ha perso la verve nel tenere alta l’attenzione in una conferenza stampa. E uno dei modi per farlo è chiamare i giornalisti per nome. Un po’ come se avesse voluto marcare il territorio, ricordare che è stato un leader, una volta, e che ancora oggi è in grado di incidere. Ma per sua ammissione, il senatore toscano non ha la certezza di poter controllare il voto dei suoi senatori. Che abbia perso il controllo del partito e voglia dimostrare che è sempre un leader? Il resto della conferenza è stata basata su luoghi comuni e su argomenti che cercano più la pancia dell’elettorato che una soluzione ai problemi che il Paese sta vivendo.
fp
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