Città Metropolitana ha già dato parere favorevole al riconoscimento di AMIU Genova come gestore unico del servizio integrato dei rifiuti nei 31 comuni del bacino del Genovesato, per 15 anni
Genova – È stato presentato questa mattina, in Sala Giunta Nuova, il piano industriale 2021-2024 di Amiu, la partecipata genovese dei rifiuti che dal 1 gennaio, e per i prossimi 15 anni, gestirà il servizio anche per 31 comuni tra i 67 che compongono la Città Metropolitana.
Oltre 90 milioni di euro gli investimenti messi in campo “per evolvere in una struttura più moderna e flessibile adeguandola alle sfide future legate al nuovo contratto di servizio che comprende la gestione ambientale di 30 comuni oltre alla città di Genova”, dice la nota di Tursi, più 44 milioni di euro del project financing legato all’impianto di Trattamento Meccanico-Biologico, il TMB in costruzione a Scarpino.
“Un concreto percorso di crescita che prevede obiettivi ambientali sfidanti, investimenti in nuovi mezzi, impianti e strutture in modo da declinare la propria operatività con le esigenze del territorio e del proprio personale a tutti i livelli”, assicura la nota.
RD al 65% entro il 2024
In concreto, gli obiettivi di raccolta differenziata previsti da Città Metropolitana parlano di percentuali oltre il 65% in tutti i comuni del bacino del genovesato, oggetto dell’affidamento.
Questo vuol dire che, per quanto riguarda Genova, si dovrà passare dal 35,5% al 65% entro il 2024. In altre aree le situazioni sono più virtuose e già vicine al target, pensiamo all’area costiera dove Cogoleto, ad esempio, è già al 73%.
In altre ancora i risultati sono macchia di leopardo: in Valle Scrivia, Montoggio dall’attuale 20% dovrà raggiungere il 70% entro il 2022, mentre Busalla è già al 74%. Oppure in Val Trebbia dove Fascia è al 59%, ma Propata al 20% ed entrambe hanno come obiettivo il 70% entro 2 anni.
“La legge dice che entro il 2035 le discariche dovranno essere usate al massimo per il 10% dei rifiuti prodotti e il 65% dei rifiuti domestici e urbani dovrà essere riciclato – dichiara Marco Bucci, Sindaco di Genova -. La nostra amministrazione si è adoperata per mettere AMIU nelle condizioni di poter giocare un ruolo da protagonista dell’economia circolare del territorio, non solo per Genova, ma anche per la Città Metropolitana e, indirettamente, per la Regione Liguria. Il nostro intento è di realizzare le condizioni della chiusura del ciclo dei rifiuti, ma per questo è necessario anche l’impegno di ogni cittadino nel fare una raccolta differenziata sempre più corretta e attenta: un impegno per l’ambiente, per le nuove generazioni e per il portafoglio di ciascuno di noi”.
L’ottenimento dei risultati di raccolta differenziata porterà AMIU Genova a trattare frazioni di organico, plastica, carta e vetro con volumi più che raddoppiati.
6 aree territoriali individuate dal nuovo contratto di servizio
Il nuovo contratto di servizio, approvato il 3 giugno da Città Metropolitana, ha individuato 6 aree territoriali in cui sono presenti tutti i 31 comuni del bacino del genovesato: l’area di Genova, che comprende il capoluogo e Davagna, l’area costiera con Arenzano e Cogoleto, le Valli Stura, Orba e Leira con Mele, Masone, Campo Ligure, Rossiglione e Tiglieto, l’Alta Val Polcevera con Campomorone, Ceranesi, Mignanego, Sant’Olcese e Serra Riccò, la Valle Scrivia con Busalla, Casella, Crocefieschi, Isola del Cantone, Montoggio, Ronco Scrivia, Savignone, Valbrevenna e Vobbia, la Val Trebbia comprende Fascia, Fontanigorda, Gorreto, Montebruno, Propata, Rondanina, Rovegno e Torriglia.
Il nuovo perimetro gestionale di AMIU Genova, dunque, è caratterizzato da un numero complessivo di 650.000 utenti serviti, cioè il 5% in più di quello attuale. Genova rappresenta da sola oltre l’80% del bacino. Più articolata l’estensione territoriale che di fatto è quasi doppia rispetto all’attuale (+81%).
Le attività previste dal Contratto di Servizio sono lo spazzamento e il lavaggio delle strade, la raccolta e il trasporto dei rifiuti urbani, la gestione delle tariffe e dei rapporti con gli utenti, il trattamento e il recupero dei rifiuti urbani.
L’impianto TMB di Scarpino pronto primavera 2022
Scarpino viene confermato nel suo ruolo strategico quale impianto di riferimento per lo smaltimento di rifiuti del Genovesato e dei territori limitrofi.
Nella primavera del 2022 è prevista l’entrata in funzione dell’impianto Trattamento Meccanico Biologico, il cui inizio lavori è cominciato nelle scorse settimane. Questo permetterà di convogliare tutta l’attività di trattamento del rifiuto del bacino del genovesato presso un unico polo impiantistico gestito da Iren-Ambiente.
Il bacino del genovesato
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