Diga foranea, conclusa la prima settimana di dibattito pubblico sui tre progetti con cui Genova punta alle mega navi

L’opera avrà un costo compreso tra 1,1 e 1,3 miliardi e si prevede di completarla entro 8 anni

Genova – Due incontri pubblici e quattro tavoli mirati di Commissione Tecnica dove i rappresentanti dell’Autorità Portuale, della Struttura commissariale, del Comune di Genova e di Regione Liguria, si sono confrontati con i delegati dei Municipi, degli enti, delle organizzazioni portuali e aeroportuali, delle associazioni ambientali, culturali e dei comitati di cittadini.

È questo il bilancio della prima settimana di appuntamenti dedicati alla nuova diga foranea genovese, la grande opera che dovrebbe aprire il porto alle mega navi portacontainer da 400 metri, che oggi nel bacino portuale faticano a far manovra.
L’opera, che estenderà la diga dagli attuali 200 metri di larghezza a circa 800, parte con un finanziamento di 500 milioni attesi dai fondi Next Generation Eu del Recovery Plan ma costerà tra 1,1 e 1,3 miliardi, in base alla soluzione di progetto che verrà scelta.

Quali sono le opzioni?

Le alternative selezionate come le più vantaggiose in termini di minori sviluppi di nuove opere e di una minore porzione di diga esistente da demolire e quindi di minori costi, sono tre: la soluzione 2 e la soluzione 3 che prevedono l’accesso al porto da Levante, e la soluzione 4 che prevede invece l’accesso da Ponente.

Alternativa 2: accesso da Levante

Il progetto prevede che per entrare a Calata Bettolo e a Sampierdarena si utilizzi un nuovo ingresso da levante (est), lasciando che le navi da crociera e i traghetti continuino a raggiungere il Porto Antico attraverso l’attuale ingresso da levante. Nella fase iniziale (Fase a) si realizza il primo tratto della nuova diga per circa 3.100 metri su fondali con profondità superiore ai 30 metri, e per circa 1.000 metri su fondali compresi tra 20 e 30 metri. Contemporaneamente si prevede la demolizione della diga esistente per circa 1900 metri, di fronte ai terminali di Calata Bettolo e di Calata Massaua, senza toccare il molo storico Duca di Galliera.
Nella fase di completamento (Fase b), si realizza un nuovo tratto di diga, a circa 400 metri di distanza dal filo delle banchine, oltre ad un prolungamento della diga esistente dell’aeroporto. Viene quindi completata la demolizione della diga esistente, di fronte a Sampierdarena nel tratto di ponente, per un totale di circa 1500 metri. Tra i due tratti della nuova diga viene mantenuta un’apertura di 150 metri, in prossimità della foce del torrente Polcevera, per favorire i deflussi di piena e limitare il deposito di sedimenti nell’area portuale. Il varco di Ponente potrà anche essere destinato alla navigazione di piccolo cabotaggio e alle imbarcazioni di servizio.

Alternativa 3: accesso da Levante

Rispetto alla soluzione 2, il progetto prevede un nuovo ingresso da Levante (est), per tutte le navi dirette ai vari terminali, sia per le navi portacontenitori dirette verso Calata Bettolo e le darsene di Sampierdarena, sia per le navi da crociera dirette verso il Porto Antico. Queste ultime, potranno pertanto raggiungere il Porto Antico, attraverso un varco di 400 metri previsto tra Calata Bettolo e la diga esistente. Questa soluzione consente la massima flessibilità operativa delle manovre delle navi, permettendo l’ingresso contemporaneo di una nave commerciale e di una nave da crociera. In questo modo si distinguono gli ingressi per i diversi tipi di traffico, destinando quello nuovo al traffico per i terminali commerciali. Per realizzare questa soluzione, si prevede la demolizione di un tratto del Molo di Galliera verso ponente, e una nuova configurazione di questa porzione di diga per consentire le manovre di accesso al Porto Antico.
Complessivamente, si prevede la demolizione di 2.150 metri dell’attuale diga foranea, nel tratto da Calata Massaua e il molo Duca di Galliera (circa 300 metri). Nella fase di completamento (Fase b), analogamente all’alternativa 2, si realizza un nuovo tratto di diga, a circa 400 metri di distanza dal filo delle banchine, oltre a un prolungamento della diga esistente dell’aeroporto. Tra i due tratti viene mantenuta, anche in questo caso, un’apertura in prossimità della foce del torrente Polcevera di circa 150 metri. Sempre in questa fase è prevista la demolizione della diga esistente di fronte alle banchine di Sampierdarena nel tratto di ponente, per uno sviluppo totale di circa 1950 metri.

Alternativa 4: accesso da Ponente

Il progetto prevede un nuovo ingresso da Ponente per le navi dirette ai vari terminali: Calata Bettolo, le darsene di Sampierdarena, il bacino del Porto Antico. Anche le navi da crociera e i traghetti, come per l’alternativa 2, possono accedere al porto, attraverso un varco di larghezza di 400 metri ricavato tra Calata Bettolo e la diga esistente, oltre all’imboccatura esistente. Nella fase iniziale (Fase a) si realizza la nuova diga foranea, che si sviluppa per circa 2.350 metri su fondali tra 30 e 50 metri e per circa 850 metri su fondali variabili tra i 20 m e 30. In questa fase si realizza il varco di accesso al Porto Antico, attraverso la demolizione di 2.150 metri dell’attuale diga foranea, nel tratto da Calata Massaua e il molo Duca di Galliera (per 300 metri).
Nella fase di completamento (Fase b), come nelle altre soluzioni, si realizza un nuovo tratto di diga foranea distanziato 400 metri dal filo delle banchine e un altro in prolungamento della diga esistente dell’aeroporto. Tra i due tratti viene mantenuta un’apertura in prossimità della foce del Torrente Polcevera di circa 150 metri. In questa fase è prevista anche la demolizione della diga esistente di fronte alle banchine di Sampierdarena nel tratto di ponente, per uno sviluppo totale di 1850 metri.

Dibattito pubblico al giro di boa

“La prima settimana di dibattito pubblico si è conclusa con il séguito e l’interesse auspicati”, ha detto il Coordinatore del Dibattito, Andrea Pillon. “Tutti gli incontri si sono svolti nei tempi e modi previsti, raccogliendo una partecipazione cittadina affiatata, collegata alle sessioni di dibattito in streaming e alle dirette trasmesse sui canali televisivi e social, informata anche grazie a un’attenta e puntuale copertura della stampa e dei media locali e nazionali”.

Il sito del Dibattito Pubblico è stato consultato da 1.500 utenti unici nel corso della settimana, mentre il Quaderno degli attori, spazio del sito e luogo di “memoria” del dibattito dove vengono raccolti tutti gli spunti e le proposte avanzate, ha collezionato diversi contributi ufficiali, oltre alle decine (più di 50) di domande e osservazioni giunte alla struttura di coordinamento tramite posta elettronica e sui diversi canali social. La pagina Facebook dedicata al Dibattito Pubblico è stata invece visualizzata da più di 10.000 cittadini.

L’incontro sarà replicato ancora tre volte finché a metà febbraio il coordinatore Pillon consegnerà all’Autorità di Sistema Portuale la relazione finale che consentirà di scegliere una delle tre soluzioni progettuali.
Il completamento dell’opera è previsto in otto anni.

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