Governo alla prova del voto in Senato, Salvini: “Qualcuno qua dentro non vuole perdere la poltrona”

Crisi di Governo: dopo i 321 voti di ieri alla Camera, Conte punta ad ottenere anche la fiducia di Palazzo Madama

Roma – “Questo è un dibattito surreale perché qualcuno qua dentro ha il problema di perdere la poltrona mentre il problema fuori di qui è perdere il posto di lavoro”.
Inizia così Matteo Salvini la sua dichiarazione di voto sulla fiducia al Governo Conte II e poi scatena la baraonda sparando a zero sui senatori a vita che “non muoiono mai”.
“Che coraggio, che coraggio, che coraggio”, urla rincarando la dose con una vecchia frase di Beppe Grillo che diceva: “Se muoiono lo fanno un po’ troppo tardi”.
Ne ha per tutti il segretario della Lega, che attacca anche il Ministro dell’ambiente Sergio Costa, “green a parole ma distruttivo nei fatti”, e poi fa l’elogio dei termovalorizzatori: “Ovunque nel mondo i rifiuti producono energia, calore e ricchezza, ma grazie ai suoi no, in Italia andiamo avanti a discariche e a roghi tossici”.
Ma non si ferma qui col suo sproloquio contro il generale paladino della lotta alle ecomafie: “Il suo non è ambientalismo, è aiutare quelli che combatteva Borsellino”, continua il leader del Carroccio che poi, da ambientalista nato, strepita per ottenere la TAV e la Gronda di Genova perché il suo partito è a favore “dell’Europa che scava”.

Sì, è davvero un dibattito surreale e il massimo Salvini lo tocca parlando dell’Europa che al posto della dieta mediterranea “ci propone il cibo sintetico prodotto in laboratorio a Wuhan”.
O forse no.
Forse l’apice arriva con la riesumazione del ponte sullo Stretto, o con il discorsetto su Autostrade: “Voi avete fatto guadagnare una sola famiglia che si chiama Benetton”. Peccato si scordi che nel 2008 lui stesso votò a favore del cosiddetto Salva-Benetton, e lo fece insieme ad altri 49 deputati del suo gruppo, la Lega Nord Padania.
Non si fa mancare niente Salvini che spara sul Governo Conte anche la colpa dell’esame farsa di Suàrez, il calciatore della Juventus che si è comprato l’esame di lingua italiana per ottenere la cittadinanza: “L’avvocato Conte l’integrazione la dà ai calciatori di serie A che non parlano l’Italiano. Non è esattamente l’integrazione a cui pensiamo noi”.

Una dichiarazione di voto quella del segretario leghista che è un calderone dove ci sta dentro tutto, compresa la bacchettata della Presidente del Senato, Elisabetta Casellati, che lo rimprovera perché “irrispettoso”, e la conclusione patriottica: “Viva l’Italia che non si vende e che non ha paura. E andate a casa che è ora”.

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.