Genova – Continua il processo di privatizzazione della sanità pubblica da parte di A.Li.Sa.
Ora tocca al Celesia, nella Asl 3, dove la gestione di un piano della RSA passa ai privati a danno della società e dei lavoratori, i quali non parteciperanno più alla turnazione dell’assistenza, subendone anche un danno economico. Si tratta di 12 operatori socio sanitari sui 20 presenti nella struttura che vede al suo interno anche 15 infermieri.
“Ma dove sono le garanzie che queste decisioni non ricadranno, in un prossimo futuro, anche su altri se non su tutti i lavoratori afferenti alla RSA Celesia o ad altri servizi e strutture attualmente in mano alla ASL?”, chiede a gran voce Funzione Pubblica Cgil denunciando che “il tutto” sarebbe avvenuto “senza neppure un incontro informativo con le organizzazioni sindacali, nel nome di una riorganizzazione dei servizi che mette tutti davanti al fatto compiuto”.
FP Cgil, poi, si dichiara “contraria a questo tipo di privatizzazione e chiede un potenziamento della sanità pubblica che passi attraverso l’assunzione di personale e, come prevede il Contratto Nazionale di Lavoro, allo sviluppo della formazione complementare (ECM)”. E infine conclude: “La pandemia ha dimostrato, una volta di più, il fallimento del processo di privatizzazione dei servizi che mira principalmente al risultato economico.
A sostegno di questa vertenza e per una sanità che non specula sulla salute dei cittadini, chiediamo la solidarietà di tutti e ci attiveremo per un incontro urgente con le parti interessate e i responsabili di questa scelta scellerata”.
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