Nuova Torre Piloti: serve davvero? La non risposta dell’assessore delegato

Giordano (M5S): “Il porto di Genova opera senza torre piloti ormai da 8 anni, non sarà il caso di fare un’analisi costi-benefici?”

Genova – “Credo sia sotto gli occhi di tutti come il Porto di Genova stia operando ormai da 8 anni senza la Torre Piloti, tragicamente crollata nel 2013, e che la navigazione non pare proprio aver subito ostacoli”.
Lo dichiara Stefano Giordano, oggi con un articolo 54 discusso in apertura di Consiglio comunale.
“Sappiamo che la gara per la ricostruzione della Torre, con un progetto donato da Renzo Piano, se l’è aggiudicata Cimolai con un ribasso del 22,22%, per un importo che supera i 14 milioni di euro. La domanda a questo punto sorge spontanea: non sarà il caso di fare un’analisi costi-benefici?“.

La domanda del consigliere M5S va all’assessore allo Sviluppo Economico Portuale e Logistico, Francesco Maresca, che in realtà non risponde nel merito.
“Il progetto della torre è stato donato da Renzo Piano Building Workshop, Milan Ingegneria, Manens Tifs e Gae Engineering “, ribatte Maresca facendo l’elenco di tutte le società che insieme a Cimolai, che ha vinto la gara dopo aver perso quella per il nuovo viadotto Polcevera, entrano nel business della nuova opera genovese e cioè “Icam Fratelli Parodi e Spartacus, aziende esperte di opere edili marittime, i progettisti di Techproject con Seteco ingegneria, e l’architetto Alfonso Femia“, marito dell’assessore all’Urbanistica del Comune di Genova, Simonetta Cenci.
Sciorinata la lista, Maresca passa a illustrare i tempi della gara, gli importi, le caratteristiche della struttura. Punto.
Non una parola sull’analisi costi-benefici.
Tant’è che Giordano lo punzecchia un po’: “Spero che abbia compreso la mia domanda, e che il foglio che le hanno consegnato fosse quello giusto perché io le ho fatto una domanda e lei mi ha risposto su altro”.
“Ma non mi arrendo”, conclude il consigliere M5S annunciando che invierà la richiesta di una risposta scritta: “La Giunta dica come in questi otto anni il Porto di Genova abbia potuto funzionare senza la Torre Piloti. La risposta è dovuta non solo ai cittadini ma anche ai famigliari delle vittime, che a questo punto giustamente considerano la Torre che sorgeva sul Molo Giano un monumento al profitto a tutti i costi, che ha distrutto il futuro di nove uomini. Un totem di chi opera senza scrupoli e cinicamente persegue il sistema del guadagno a tutti i costi”.

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.