‘Ndrangheta: maxi sequestro da 13 milioni di euro tra Parma, Riccione e l’Isola d’Elba

Nel mirino degli inquirenti Franco Gigliotti, imprenditore pluripregiudicato e ritenuto “punto di riferimento della consorteria ‘ndranghetistica cirotana”

Parma – La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Parma hanno eseguito un decreto emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bologna, ai sensi della normativa antimafia, su proposta congiunta del Procuratore di Bologna Giuseppe Amato e del Questore di Parma Massimo Macera, relativo al sequestro di beni mobili, immobili e societari, nonché di conti correnti tutti riconducibili a un imprenditore 53enne originario della provincia di Crotone, ma operante ormai da anni in diversi settori della vita produttiva di Parma, con interessi prevalenti nell’impiantistica industriale portati avanti con la ditta G.F Nuove Tecnologie.

Chi è Franco Gigliotti

Titolare e socio di numerose imprese dal grande volume d’affari, in larga parte radicate in Emilia Romagna, Franco Gigliotti, pluripregiudicato, era il punto di riferimento della consorteria ‘ndranghetistica di Cirò (KR), tanto da divenire ad essa organica.
Lo stesso risulta sostanzialmente assumere il ruolo di finanziatore del sodalizio mafioso, mettendo a disposizione dell’organizzazione criminale, per il perseguimento degli interessi del sodalizio, le proprie risorse economiche e attività imprenditoriali, assumendo altresì all’interno delle proprie aziende persone selezionale dal “direttorio” della cosca, ciò anche allo scopo di “proteggere” l’attività imprenditoriale da pressioni eversive di altri clan.
Gigliotti risulta anche condannato per associazione mafiosa dal Tribunale di Catanzaro, nel processo “Stige”, a settembre 2019.

Il sequestro

Il sequestro riguarda diversi e innumerevoli beni, tra i quali una ventina di immobili a Parma, alcuni a Riccione e all’Isola d’Elba, numerosi terreni e immobili in località Crucoli (KR), società e quote di partecipazioni societarie, a Parma e in provincia di Crotone, conti correnti bancari, autovetture e motoveicoli per un valore complessivo che supera i 13 milioni di euro.
Alla puntuale analisi criminale svolta dai poliziotti della Questura di Parma, è corrisposta un’altrettanta certosina attività investigativa di natura economico- finanziaria svolta dalla Guardia di Finanza.
L’ingente sequestro è stato realizzato anche con il supporto del Servizio Centrale Anticrimine della Polizia di Stato che ha seguito le operazioni di acquisizione e di materiale presa in possesso dei beni, unitamente alla Divisione Anticrimine della Questura di Parma e al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza, operazioni che sono ancora in corso.

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