Cuneo – Dopo un’accurata indagine i Carabinieri Forestali, hanno rilevato attività illecite da parte di un’azienda di Magliano Alfieri, la “Olmo Bruno srl” specializzata nella produzione di compost.
Falso compost su 40 ettari di terreno agricolo
Gli investigatori, dopo varie perquisizioni tra sedi aziendali, laboratori chimici e abitazioni private ,hanno sequestrato l’intera area aziendale e circa 40 ettari di terreni agricoli. Su questi terreni i militari hanno trovato anche “falso compost” sparso sui terreni agricoli. L’indagine è partita dalla denuncia dei cittadini che lamentavano odori molesti nelle vicinanze dei terreni di proprietà dell’azienda agricola.
La “Olmo Bruno srl” tratta fanghi di impianti di depurazione di acque reflue al fine di produrre compost per uso agricolo. La società, a capitale misto pubblico-privato, fa parte del Gruppo Egea, multiutility di Alba, attivo nel settore ambientale ed energetico.
L’azienda in questione possiede un impianto di compostaggio autorizzato a produrre fino a 42.000 tonnellate annue di compost. I fanghi di reflui urbani e industriali dovevano essere miscelati con materiale verde triturato.
Per quanto autorizzato i fanghi dovevano essere sottoposti a cicli di lavorazione non inferiori a 90 giorni per abbatterne la carica microbica. Ma anche gli odori molesti ed il potenziale inquinante ed infine miscelati con materiale vegetale fine.
Profitti illeciti per 1.500.000 euro l’anno
I Carabinieri forestali, tramite intercettazioni telefoniche e ambientali hanno invece appurato che i rifiuti/fanghi, dopo l’ingresso nell’impianto di trattamento venivano distribuiti in campo senza alcun trattamento e miscelazione col verde. Questo per abbattere i costi gestionali e per incrementare i quantitativi gestiti. Chi provvedeva a prelevare e distribuire in campo il dichiarato “compost”invece di pagarlo, in quanto ammendante agricolo, riceveva un compenso dai 7 a 10€ a tonnellata.
Da una prima stima il profitto illecito, calcolato sulla base dei rifiuti dichiarati in ingresso all’impianto, ammonta a circa 1.500.000€/anno.
Trovati mercurio e idrocarburi incompatibili con l’uso agricolo
Campioni fatti analizzare da Arpa Piemonte hanno evidenziato valori di mercurio e idrocarburi incompatibili con l’uso agricolo, ma anche contaminazioni da salmonella, valori oltre soglia di azoto inorganico, nonché macroscopiche impurità e abnormi quantità di plastica.
L’attività investigativa ha documentato che i “rifiuti” provenienti dall’impianto di Magliano Alfieri venivano incorporati il prima possibile con le lavorazioni dei campi o semplicemente “nascosti” con un sottile strato di terreno vegetale.
La principale preoccupazione era quella di piazzare i fanghi non trattati o non adeguatamente trattati, ovvero smaltire quelli che, per gli inquirenti, sono risultati veri e propri rifiuti.
Sotto osservazione anche l’attività dei laboratori di analisi
Tuttora al vaglio degli inquirenti l’attività di alcuni laboratori che fornivano all’azienda le analisi di routine. Secondo gli investigatori esiste la possibilità che gli esami siano stati falsificati. Non solo per i prodotti della “Olmo” ma anche dei fanghi in entrata e provenienti da depuratori di altre aziende al fine di farli rientrare nei limiti di legge.
Gli indagati sono 11
Il principale reato al momento contestato è quello di traffico illecito ed organizzato di ingenti quantitativi di rifiuti normato dall’artico 452 quaterdecies del Codice Penale. Per gli 11 indagati il Giudice per le indagini preliminari ha stabilito le misure cautelari degli arresti domiciliari e dell’obbligo di firma. A uno degli indagati, con precedenti in ambito di criminalità organizzata, già ai domiciliari, è stato contestato il reato di evasione.
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