I magistrati ipotizzano un danno erariale che deriverebbe dall’acquisto del Bar Bruna a un prezzo giudicato “fuori mercato”
Genova – La Procura della Corte dei Conti di Genova ha chiesto la condanna dell’intero ex CdA dell’ospedale Galliera, presieduto dall’ex arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco, ipotizzando un danno erariale allo Stato nella valutazione e nell’acquisto di un immobile ritenuto necessario al progetto del nuovo nosocomio.
Secondo la giustizia contabile, infatti, il prezzo pagato per il bar Bruna, lo stabile che sarà demolito per far posto all’ingresso del nuovo ospedale da corso Aurelio Saffi, sarebbe “fuori mercato”.
Parliamo di un immobile valutato 450.000 euro, 300.000 già versati, che i giudici hanno stimato valga al massino 150.000.
Oltre al cardinale Bagnasco, sono nei guai anche i 14 componenti del CdA che il 28 luglio 2017 hanno approvato la delibera d’acquisto e che la Corte aveva già “invitato a dedurre” nel settembre scorso. Tra gli altri: Giuseppe Zampini, presidente di Ansaldo Energia e vice presidente del CdA, il direttore generale del Galliera, Adriano Lagostena, l’ex direttore sanitario, Giuliano Lo Pinto, l’amministratore delegato e AD del Rina, Ugo Salerno, l’ex Prefetto Giuseppe Romano, il direttore sanitario della clinica Montallegro Roberto Tramalloni, l’ex assessore comunale e Presidente Conferenza dei Sindaci dell’ASL3 Genovese, Paolo Veardo, l’ex presidente dell’ospedale Gaslini, Pietro Pongiglione, e il dirigente di Regione Liguria, Luca Parodi.
Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta