Il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe registra un avanzamento del contagio: terapie intensive sotto scacco in 11 regioni
Il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE rileva nella settimana 3-9 marzo 2021, rispetto alla precedente, un ulteriore incremento dei nuovi casi (145.659 vs 123.272) e, per la prima volta da 8 settimane, una risalita dei decessi (2.191 vs 1.940). In crescita i casi attualmente positivi (478.883 vs 430.996), le persone in isolamento domiciliare (453.734 vs 409.099), i ricoveri con sintomi (22.393 vs 19.570) e le terapie intensive (2.756 vs 2.327).
“Da tre settimane consecutive – afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe – si registra il progressivo incremento dei nuovi casi con inversione di tendenza di tutte le curve, che conferma l’inizio della terza ondata”. Rispetto alla settimana precedente, in 15 Regioni aumentano i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti e in 15 si registra un incremento percentuale dei nuovi casi.
Posti letto Covid occupati per oltre il 40%
“Sul fronte ospedaliero – commenta Renata Gili, Responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe – l’occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid supera in 7 Regioni la soglia del 40% in area medica, con una media nazionale che si attesta al 35%; anche le terapie intensive, la cui occupazione a livello nazionale oltrepassa la soglia di allerta attestandosi al 31%, risultano sotto pressione in ben 11 Regioni”.
Particolarmente critiche le situazioni dove il tasso di occupazione è ≥40% (figura 4): Molise (67%), Umbria (57%), P.A. Trento (54%), Marche (44%), Lombardia (43%), Abruzzo (40%), Emilia-Romagna (40%).
“Oltre al tasso di occupazione da parte di pazienti COVID-19 – spiega Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione Gimbe – preoccupa il trend in continua ascesa dei nuovi ingressi giornalieri in terapia intensiva: in sole 3 settimane la media mobile a 7 giorni è aumentata del 66%, passando da 134 a 223″.
Lockdown: domani il CdM deciderà sulle restrizioni
La nuova stretta anti-Covid è alle porte e “l’entità e la durata delle restrizioni saranno discusse nel Consiglio dei Ministri di domani – conclude Cartabellotta -. Tuttavia, al di là delle posizioni delle singole forze politiche, tre dati sono inconfutabili in questa fase della pandemia. Innanzitutto, l’inversione di tendenza della curva dei contagi documenta l’avvio della terza ondata, seppur con rilevanti differenze regionali. In secondo luogo, in oltre la metà delle Regioni ospedali e soprattutto terapie intensive sono già in sovraccarico, anche importante, come dimostra la sospensione delle attività ordinarie. Infine, tutte le Regioni e Province dove nelle scorse settimane sono state attuate Zone rosse hanno arginato la crescita dei contagi, dimostrando l’efficacia delle misure restrittive nel piegare la curva dei contagi. Qualsiasi interpretazione opportunistica di questi dati finalizzata ad ammorbidire le misure di contenimento, in nome di un illusorio rilancio economico del Paese, rappresenta una severa minaccia alla salute e alla vita delle persone, in particolare se alimentata da evidenze scientifiche parziali o interpretate in maniera strumentale per legittimare decisioni politiche”.
Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta