Vietata nel parco del Beigua ma ammessa in zona ZSC, previa intesa con l’Ente Parco
Roma – L’autorizzazione della Regione Liguria alla ricerca di titanio nell’area del Parco regionale del Beigua “sembrerebbe aver tenuto conto del rigido sistema di vincoli che tutela l’area del Parco regionale e la limitrofa Zona di speciale conservazione (ZSC)”.
Lo ha detto oggi alla Camera il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, in risposta al question time dei deputati di LeU Federico Fornaro e Luca Pastorino.
“Le funzioni amministrative di carattere autorizzativo in materia di cave e torbiere, dal 1972 sono trasferite alle Regioni”, ha ricordato il ministro sottolineando che “la Regione Liguria aveva già respinto nel 2015 una domanda presentata dalla Compagnia europea per il titanio, la Cet, che avrebbe comportato interventi di prelievo e campionatura di minerali”.
In questi giorni “l’Ente Parco del Beigua ha riferito al Ministero che la stessa compagnia ha presentato una nuova domanda di autorizzazione per la ricerca mineraria nell’area senza prevedere alcun prelievo di campioni” ma da effettuare attraverso analisi non distruttive del suolo.
“Scansioni, sostanzialmente”, ha precisato Cingolani facendo presente che “la conferenza dei servizi decisoria ha escluso qualunque intervento nel Parco, mentre nell’area esterna ZSC ha ammesso l’attività di ricerca, con le specifiche cautele indicate dall’Arpal”.
In sostanza, è legittimo il provvedimento conclusivo regionale del 26 febbraio 2021 che ha escluso l’area del Parco naturale ma ha autorizzato le attività di ricerca nell’area ZSC, previa intesa con l’Ente Parco.
Il ministro ha spiegato inoltre che la Cet “ha presentato un’istanza di pronuncia di compatibilità ambientale anche al Ministero” e che gli uffici hanno dichiarato “l’insussistenza dei presupposti per l’attivazione di una procedura di VIA nazionale, rilevando l’assenza di interventi che possano anche potenzialmente apportare modifiche all’ambiente naturale e al paesaggio. Laddove in futuro dovessero emergere violazioni della normativa vincolistica, saranno prontamente attivate le prerogative di sorveglianza nazionale che la legge attribuisce al Ministero della Transizione ecologica”.
Pastorino (LeU): “Poca chiarezza sulle competenze delle Regioni. Serve una legge nazionale”
“Apprendo con soddisfazione l’impegno del ministro Cingolani per evitare che nel comprensorio vengano avviate delle estrazioni minerarie, perché come indica la legge non sono previste nelle aree protette. C’è, però, una questione da puntualizzare: riguardo alle ricerche di minerali le norme non sono per nulla chiare a livello di competenze e di possibilità offerte alle Regioni. Serve una legge per affermare un principio di politica ambientale, vietando qualsiasi attività sia di estrazione che di ricerca nei pressi dei parchi”.
Lo dichiarano il segretario di presidenza della Camera per LeU Luca Pastorino e il capogruppo Federico Fornaro, in risposta a Cingolani.
“Come sa bene il ministro, le comunità locali del comprensorio del Beigua sono contrarie a qualsiasi azione che possa danneggiare il parco” aggiunge Pastorino che poi conclude: “Transizione ecologica significa prima di tutto tutela della salute e valorizzazione del patrimonio ambientale”.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.