Il nuovo decreto Sostegni in aiuto agli operatori economici maggiormente colpiti dall’emergenza Covid. Contributo a fondo perduto anche per le partite IVA
Il nuovo Decreto Sostegni stanzia complessivamente 32 miliardi di euro di risorse, pari allo scostamento di bilancio già autorizzato dal Parlamento. In particolare, oltre 11 miliardi di euro sono per i contributi a fondo perduto destinati ai titolari di partita IVA che svolgono attività d’impresa, arte o professione, nonché per tutti gli enti non commerciali e del terzo settore.
Il provvedimento interviene in aiuto degli operatori economici maggiormente colpiti dall’emergenza Covid.
Sono incluse le attività d’impresa, di arte o professione o di reddito agrario, compresi i professionisti appartenenti a ordini professionali.
I titolari di partita IVA, anche a regime forfettario. È necessario essere residenti o comunque vivere stabilmente in Italia.
La grande novità di questa misura di sostegno alle imprese è che non vi è più distinzione di attività, quindi non sono vincolanti i codici ATECO, e che potranno accedere aziende con qualsiasi regime fiscale.
Chi può chiedere il contributo
Il contributo a fondo perduto 2021 può essere richiesto da:
professionisti che hanno aperto la partita Iva prima del 2019
professionisti che hanno aperto la partita Iva tra il 2019 e il 2020
professionisti che hanno aperto la partita Iva nel 2020 o nel 2021.
Partita Iva prima del 2019
Per poter richiedere il contributo i titolari di partita Iva che abbiano aperto la partita Iva prima del 1° gennaio 2019. Questi sono i requisiti da rispettare:
fatturato inferiore a 10 milioni di euro nel 2019
calo di fatturato e dei corrispettivi tra il 2019 e 2020 di almeno il 30%, calcolato sul valore medio mensile. Per il calcolo degli importi bisogna far riferimento alla data di effettuazione dell’operazione di cessione di beni o di prestazione dei servizi.
Partita Iva tra il 2019 e il 2020
Il contributo per le partite Iva spetta però anche in assenza dei requisiti di fatturato per i soggetti che hanno attivato la partita IVA a partire dal 1° gennaio 2019.
Per questi soggetti non vale la regola del calo di fatturato del 30% nel 2020 rispetto alla corrispondente media del 2019.
Per quantificare il contributo viene calcolato in base al calo della media mensile di fatturato in base ai soli mesi successivi a quello di attivazione della partita IVA. Resta invariato il limite massimo di ricavi o compensi e gli importi minimi e massimi del contributo.
Per chi ha aperto la partita Iva nel 2020 o nel 2021
Chi, invece, ha aperto la partita Iva nel 2020 o nel 2021 e, quindi, non ha la possibilità di calcolare la perdita media mensile, riceverà il contributo minimo di 1.000 euro per le persone fisiche e di 2mila euro per i soggetti diversi.
Non vi è alcun riferimento chiaro ai lavoratori dipendenti o pensionati che svolgano attività professionale con partita IVA. Da una prima analisi, non essendo casi esclusi si potrebbe azzardare che sino inclusi nei contributi.
Il contributo in soldoni
Il contributo non può essere superiore ai 150 mila euro, e non andrà ad incidere sull’imponibile pervie calcolo delle imposte
Sono cinque le fasce di contributo a fondo perduto determinato in percentuale sul fatturato del 2019:
- 60% per i soggetti con ricavi e compensi non superiori a 100mila euro;
- 50% per i soggetti con ricavi o compensi da 100 mila a 400mila euro;
- 40% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400mila euro e fino a 1 milione di euro;
- 30% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 1 milione e fino a 5 milioni di euro;
- 20% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 5 milioni e fino a 10 milioni di euro.
Tale importo non potrà, in ogni caso, essere inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per gli altri soggetti e non potrà essere superiore a 150 mila euro. Anche le start up potranno accedere ai sostegni.
Quando e come si presenta la domanda per il contributo a fondo perduto
La domanda per ottenere il contributo a fondo perduto, che può essere presentata a partire dal 30 marzo 2021 e fino al 28 maggio 2021, deve essere presentata all’Agenzia delle Entrate, utilizzando il modello on line.
Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.