L’intesa con A.Li.Sa. prevede per le farmacie un compenso orario di 32 euro più IVA per sei vaccinazioni, con una decurtazione di 5,33 euro per ogni somministrazione in meno all’ora
Genova – Ieri, nel primo giorno in cui sono entrate in funzione come Punti di vaccinazione territoriale (Pvt), le farmacie liguri hanno vaccinato contro il covid 440 persone tra 70 e 79 anni.
Ma quanto ci costa vaccinare in farmacia?
Ce lo dice l’intesa siglata dall’Azienda Ligure Sanitaria A.Li.Sa. con l’Unione ligure delle associazioni titolari di farmacia e con Assofarm, che prevede un compenso orario di 32 euro più IVA per sei vaccinazioni, con una decurtazione di 5,33 euro per ogni somministrazione in meno all’ora.
La cifra comprende i costi logistici e amministrativi per la gestione di tutta la parte burocratica, le spese di conservazione, tracciamento e diluizione del vaccino, il rimborso del materiale necessario all’inoculazione e il conferimento dei certificati vaccinali. Si aggiungono, poi, 10 euro a somministrazione per la remunerazione dei medici di libera professione. Sono loro, infatti, e non i farmacisti, a somministrare i vaccini e ad avere la responsabilità della seduta vaccinale, verificando l’adesione ai protocolli e alle regole previste per questa attività, compresa la farmacovigilanza.
Le farmacie riceveranno anche un contributo di 3 euro più IVA per ogni prenotazione vaccinale effettuata, a prescindere dalla sede di somministrazione, e un rimborso per l’attività di distribuzione dei vaccini ai medici di medicina generale e ai punti vaccinali territoriali pari a 3,9 euro più IVA, che diventano 4,4 euro per i presidi rurali con indennità di residenza. Tutti costi che sono a carico delle cinque aziende sanitarie locali.
È previsto, infine, un contributo una tantum di 30.000 euro per lo sviluppo e l’amministrazione della piattaforma informatica per la tracciatura e la gestione in tempo reale dei vaccini, che sarà coperto da Alisa.
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