Prostituzione in due appartamenti, la Polizia becca clienti, “lavoratrici” e “impiegati”
Genova – Più del Covid poterono i pruriti. E così per contrastare la castità forzata dalla pandemia, un italiano metteva in affitto, a prezzi salati, alcune stanze di appartamenti di sua proprietà a prostitute che davano appuntamento ai loro clienti.
Questa è la situazione emersa da un’indagine della Polizia culminata con il sequestro preventivo di due immobili e la denuncia dell’uomo per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
Interrogati i clienti
Grazie alle dichiarazioni di una giovane prostituta, gli agenti della Squadra Mobile hanno svolto numerosi appostamenti grazie ai quali è stato documentato un fitto via vai di uomini dalle due abitazioni controllate. Gli agenti hanno intercettato i clienti che hanno confermato il motivo della loro visita presso quegli immobili.
La pubblicità su siti di incontri
Nella maggior parte dei casi, l’attività di prostituzione veniva pubblicizzata online con inserzioni sui principali siti di incontri per adulti e, solo dopo aver preso contatti telefonici, al potenziale cliente veniva indicata l’ubicazione precisa della casa d’appuntamento.
La perquisizione
Il 24 marzo la Polizia ha compiuto una perquisizione trovando all’interno delle due abitazioni, oltre al proprietario, anche quattro “dipendenti” e un cliente. Gli investigatori hanno trovato diverse migliaia di euro ritenute provento delle attività illecite e diverso materiale inerente l’attività svolta all’interno dei locali. Gli agenti hanno arrestato na delle quattro “lavoratrici”, una cittadina straniera, poiché in possesso di una carta d’identità valida per l’espatrio falsa.
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