“Non chiamateci No vax”. La protesta degli infermieri dopo le polemiche sui cluster Covid negli ospedali

La denuncia: obbligati a fare il vaccino, ma se a contatto di un positivo la quarantena per noi scatta solo dopo l’esito positivo del tampone molecolare

“Stiamo assistendo a un linciaggio mediatico senza precedenti. Nell’assenza totale di qualsiasi supporto scientifico, con una media nazionale di 500 morti al giorno, qualcuno, anziché potenziare i reparti, anziché potenziare la medicina territoriale, senza mai occuparsi di un sistema di tracciamento efficace ed efficiente, ha deciso di gettare la colpa sugli operatori sanitari non vaccinati contro il Sars-Cov-2”.
Comincia così il comunicato di protesta degli infermieri del Movimento per la Libertà di Scelta che denunciano “il colpo di mano” del Governo Draghi e “un decreto legge poco chiaro che ci impone, unici al mondo, l’obbligo vaccinale mettendo in discussione la professionalità di lavoratori che, fin dall’inizio, non si sono risparmiati un solo attimo per il bene della comunità e continuano a farlo. Abbiamo lavorato in condizioni che hanno dell’incredibile: dal lavaggio delle mascherine, ai tutorial per costruirle, al divieto di portarle per non spaventare la gente, ai sacchi della spazzatura usati come protezione perché non c’era altro”. Tutto questo mentre Regione Liguria, ricorda il Movimento, “aveva scordato di fare un bando per l’appalto dei Dispositivi di protezione Individuale”. Per non parlare poi dei 250 milioni di mascherine pericolose per la salute sequestrate su tutto il territorio nazionale dalla Guardia di Finanza, il 30 marzo scorso, che erano state distribuite agli ospedali.
Situazioni gravi che precludono la sicurezza dei lavoratori e dei malati. E infatti il comunicato continua: “La prevenzione può e deve essere fatta in molti modi: dispositivi di protezione adeguati, percorsi ospedalieri ben definiti, screening sugli operatori (vaccinati e non), sanificazioni regolari, quarantena per chi ha avuto un contatto stretto con un positivo che ad oggi invece non ci spetta finché il tampone molecolare non è positivo, e non è sempre scontato che ce lo facciano. Invece si punta solo al vaccino”.
Si arrabbiano gli infermieri, bollati come gente che “non crede alla scienza”, e sottolineano che “la scelta di vaccinarsi dovrebbe essere libera e non condizionata da ricatti, perché questo decreto va a toccare, oltre alla dignità personale e professionale di ognuno di noi, anche la libertà di scelta e il diritto al lavoro. Questo vaccino, come da note AIFA, non si sa se prevenga il contagio. Ogni giorno vediamo colleghi vaccinati contagiare le loro famiglie. Ogni giorno, da ormai oltre un anno, viviamo nel terrore di essere positivi ma asintomatici e quindi di contagiare le nostre famiglie. Molti di noi vivono in un lockdown autoimposto da febbraio 2020, proprio per questa paura. Usiamo tutte le precauzioni possibili perché abbiamo visto cos’è morire di Covid, sappiamo bene cosa significa vedersi portare via una persona cara che non rivedremo mai più. Molti di noi sono morti”.
E in effetti gli infermieri sono la categoria professionale che conta il maggior numero in assoluto di contagi. Secondo la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), a dicembre 2020 erano l’84,4% di tutti gli operatori sanitari che hanno contratto il virus mentre sono stati 81 quelli morti per Covid.

Perchè dunque stabilire “l’obbligo per una vaccinazione che non dà nessuna certezza e non stendere, invece, un protocollo di cura?”, si chiedono perplessi gli infermieri che poi concludono: “Perché ve la prendete con noi, che siamo dalla vostra parte che poi è la stessa nostra? Un vaccinato può contagiare quanto un non vaccinato. E allora che senso ha tutto ciò? Perché obbligarci ad un vaccino che è sperimentale e infatti ha solo un’autorizzazione in uso d’emergenza e non un’approvazione perché i dati forniti sono insufficienti? Siamo professionisti e siamo cittadini. Perché solo a noi, in tutto il mondo, viene negato il diritto di scelta? Perché, all’improvviso, siamo diventati pericolosi? Perché in Italia si muore più che altrove? Davvero credete sia colpa degli infermieri non vaccinati? Davvero solo l’obbligo e soltanto a noi (in tutto il mondo) vi rende più sereni? Lo sapete che gli operatori sanitari non vaccinati, in Italia, sono una minoranza? Lo sapete che in Francia gli operatori sanitari vaccinati raggiungono a malapena il 30%? Ve lo chiediamo un’altra volta: ma davvero pensate che sia colpa nostra? A chi giova questa campagna d’odio?”.

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