Roma – Una tempesta in Vaticano, un mare di denaro che fa deflagrare l’inchiesta che ha messo in luce malaffare e connivenze di prelati e devoti funzionari con personaggio loschi che con “l’alto dei cieli” hanno poco a che fare. Ma l’odore dei soldi è irresistibile e ha portato a uno scontro tra alti prelati che un po’ di sconcerto lo ha seminato.
Scontro tra porporati
Da una parte il Segretario di Stato, il Cardinale Pietro Parolin, che aveva defibiìnito l’operazione “opaca”e dall’altra Monsignor Becciu che dichiarava di aver agito nell’interesse della Santa Sede. L’immodile era costato oltre 200 milioni di euro e Torzi aveva incassato 15 milioni di commissione
Gianluigi Torzi in manette
Oggi la Guardia di Finanza ha arrestato Gianluigi Torzi il noto broker finanziario coinvolto nella compravendita dell’immobile al n. 60 di Sloane Avenue a Londra. Torzi è sotto inchiesta da parte dell’Autorità Giudiziaria Vaticana, che gli ha contestato un illecito profitto pari a 15 milioni di euro.
Sulla base delle indagini a seguito della richiesta di assistenza giudiziaria formulata dal Promotore di Giustizia dello Stato della Città del Vaticano, è stato ricostruito come parte dei 15 milioni di euro bonificati a due società inglesi di Torzi, sia stata impiegata per l’acquisto di azioni di società quotate nella borsa italiana – per un importo di oltre 4,5 milioni di euro, che gli ha consentito, dopo pochi mesi, di conseguire un guadagno di oltre 750.000 euro – e per ripianare il debito di 670.000 euro di altre due aziende sempre riferibili all’imprenditore molisano.
False fatturazioni
Dagli elementi acquisiti i finanzieri hanno accertarto anche un giro di false fatturazioni, non collegabili all’operazione immobiliare londinese, realizzato da Torzi ma che coinvolge, Giacomo Capizzi, Alfredo Camalò Matteo Del Sette tutti indagati emissione di fatture false e sospesi dall’attività professionale per 6 mesi.
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