300 ragazzi tra i 16 e i 20 anni radunati per girare un videoclip. Pietre e bastoni contro la polizia intervenuta per far rispettare le norme anti-Covid
Milano – Denunciato per manifestazione non preavvisata il 19enne rapper milanese Neima Ezza per i fatti di San Siro mentre proseguono le indagini per ricostruire la dinamica dell’aggressione nei confronti degli agenti, anche grazie all’analisi dei video da parte della polizia scientifica.
In 300 per un videoclip
Alle cinque e mezza di sabato scorso, la Questura di Milano era intervenuta in via Micene insieme a un contingente di Carabinieri dopo aver ricevuto la segnalazione di un assembramento crescente di giovanissimi tra i 16 e i 20 anni che ballavano e cantavano in strada, salendo e scendendo dal tetto delle auto in sosta. Tutto mentre si stavano girando le riprese di un video musicale del rapper.
La sassaiola di San Siro
All’arrivo delle squadre di ordine pubblico i giovani, almeno 300, inizialmente si sono dispersi in direzione di piazzale Selinunte per poi ricompattarsi e fronteggiare le forze dell’ordine, lanciando pietre, bastoni e bottiglie. Una guerriglia che è durata 20 minuti. Per riportare la situazione alla calma la polizia ha risposto con i lacrimogeni. Riportata la situazione alla normalità, la questura ha mantenuto per alcune ore un presidio della zona.
Denunciato il rapper
A seguito di questi eventi, nel pomeriggio di ieri Digos e Squadra Mobile hanno convocato il giovane rapper in questura per notificargli un’elezione di domicilio denunciandolo
all’Autorità Giudiziaria “per essersi reso promotore, in luogo pubblico, di un raduno di centinaia di persone senza averne dato preventivamente avviso al Questore, come previsto dall’articolo 18 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza”.