Rohani: “Non si possono commettere crimini a Natanz e aspettarsi che restiamo in silenzio”
Teheran – Dopo l’incidente all’impianto nucleare di Natanz, in Iran, colpito da un blackout elettrico proprio il giorno in cui si inauguravano le nuove centrifughe, peraltro vietate dall’accordo sul nucleare del 2015, Teheran annuncia che la settimana prossima comincerà a produrre l’uranio arricchito al 60%.
Lo ha detto oggi l’ambasciatore Kazem Gharibabadi, rappresentante della Repubblica islamica presso l’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Il presidente Hassan Rohani ha poi spiegato: “La nostra è la risposta al terrorismo” di Israele, “responsabile del blackout del fine settimana”.
Nel mentre, l’Unione europea ha avviato un’inchiesta per chiarire le cause dell’incidente e ammette che “potrebbe trattarsi di un atto di sabotaggio”.
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