Demolizione Dighe di Begato, il Sindaco: “Basta zone ghetto”

Da oggi al lavoro la maxi gru che ha abbattuto le Vele di Scampia

Genova – A distanza di otto mesi dal primo colpo di pinza idraulica agli ascensori della Diga Bianca, oggi la maxi gru da 60 tonnellate, la stessa che ha abbattuto la Vela verde di Scampia, ha iniziato la demolizione dei piani più alti di questi edifici di edilizia popolare che spariranno definitivamente dal Quartiere Diamante entro gennaio 2022.

Digavox

Una storia, quella della demolizione delle Dighe, che parte da lontano. È la prima di DigaVox, il docufilm di Fivedabliu, Ugo Roffi e Ludovica Schiaroli, proiettato alla casetta ambientale nel maggio del 2018, a scatenare la campagna di sensibilizzazione che è riuscita nell’impresa di accendere i riflettori sul degrado di quest’ulcera di cemento nel verde della Valpolcevera dimenticata dalla politica.

Occhi puntati sulla riqualificazione

Ora tutti gli occhi sono puntati sulla riqualificazione e l’attesa è alta nel quartiere che aspetta da tempo di scrollarsi di dosso il soprannome di “discarica sociale”, di una zona, insomma, da cui è meglio stare alla larga.
Ne è consapevole l’assessore al Bilancio e Lavori pubblici, Pietro Piciocchi, che precisa: “Quando ci siamo lanciati in questa impresa abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo anche dal punto dei finanziamenti che il Comune ha anticipato, e parliamo di quasi otto milioni di euro anticipati nelle more della definizione di un accordo col MIT. Ora stiamo già procedendo in parallelo sulla fase della ricostruzione e della rigenerazione per cui con A.R.T.E.  abbiamo chiesto 15milioni di euro al Ministero delle Infrastrutture nell’ambito del bando Qualità dell’abitare, per un progetto che prevede la ricostruzione di queste nuove palazzine assolutamente non comparabili con quello che vediamo qui”.

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.