Preoccupazione per il progetto di Spediporto che coinvolge una vallata che ha già pagato un prezzo altissimo in termini di servitù
Genova – Parte all’attacco della Green Logistic Valley Gianni Crivello, capogruppo della lista omonima in Consiglio comunale, e punta il dito su quello che nella nostra città è ormai all’ordine del giorno, i progetti calati dall’alto.
“È una decisione annunciata in streaming che ha stupito noi, il Presidente del Municipio, e soprattutto la gente della Valpolcevera perché c’è stata un’assoluta mancanza di coinvolgimento della comunità. In valle abitano 60.000 persone che ora vogliono capire di cosa si tratta”.
E in effetti si parla di ettari di territorio che diventeranno Zona Logistica Semplificata, si parla di due fast corridor doganali, ma dove?
“Nell’area dell’ex Mira Lanza? – si chiede Crivello -. Oppure in quelle di Ferrovie dello Stato? Non si sa e noi è di questo che vorremmo discutere”. Perché “lo sviluppo del porto sta a cuore anche a noi e rappresenta un valore aggiunto che va difeso e sostenuto”, tiene a sottolineare Crivello che non ci sta ad essere bollato come uno che dice di no a tutto. Il problema però, ancora una volta, sta nella partecipazione ed è inutile che “il Sindaco dica che sono tutti d’accordo. Tutti d’accordo chi? Lui, Spediporto e le varie associazioni di categoria, il Comune, la Regione e l’Autorità di Sistema Portuale”, sbotta Crivello.
E chi in Valpolcevera ci abita? Ci sarà qualcuno che si è accorto che non basta aggiungere l’aggettivo green per rendere tutto più bello e accettabile?
“Si parla non solo di green, ma di innovazione tecnologica, di Zona franca doganale. Tutti aspetti sui quali non si può non essere d’accordo. Ma non vorremmo che tutto questo si trasformasse in servitù”.
E non sarebbe difficile vista la vocazione per cui il Ponente e la Valpolcevera sono destinati a vivere in seconda classe. Senza contare che oltre ai cantieri del terzo Valico andranno a impattare la valle anche quello della Gronda e del nodo ferroviario.
“Credo che ci sia più di una ragione per cui i cittadini debbano essere coinvolti – conclude Crivello -. È troppo facile e anche un po’ strumentale dire semplicemente che siamo contrari. No, vogliamo discutere e confrontarci in maniera trasparente e credo che questo sia legittimo”.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.