Prima lezione: il giornalismo si fa sul campo. La IC del Liceo della Comunicazione visita il cantiere di demolizione delle Dighe di Begato
Genova – Riconoscere una notizia e saperla comunicare. Parlare chiaro e informare con esattezza. Sembra facile ma è una vera sfida per i giornalisti moderni che si devono destreggiare tra la strada e i social media. Da qui, dall’idea che si possa fornire una cassetta degli attrezzi piena delle nuove competenze che serviranno a chi sceglie di fare dell’informazione il suo mestiere, nasce il Liceo della Comunicazione dell’Istituto Duchessa di Galliera, un nuovo modo di fare scuola che parte da Genova e dalla visione della Fondazione FULGIS, nota a livello internazionale per il progetto GeMUN, l’ONU dei ragazzi.
“La nostra idea è quella di insegnare giornalismo sul campo”, spiega il presidente della Fondazione Antonio Oppicelli, che poi mette l’accento sull’importanza dei laboratori pratici che il corso del Duchessa prevede proprio per far toccare con mano agli studenti cosa significhi lavorare nel sistema dei media. E precisa: “È importante lo studio, la preparazione teorica, ma è altrettanto importante la pratica”. Insomma, ragazzi e ragazze devono capire come stare sul pezzo e la IC ha cominciato da Begato e dal cantiere di demolizione delle Dighe, un progetto che sta cambiando il volto della Valpolcevera.
Un occhio a quello che succede dietro le quinte che fa la differenza se si vuole insegnare come nasce la notizia. Lo sottolinea anche la direttrice didattica, Orietta Perasso, che infatti ribadisce: “Stare sul territorio fa parte della nostra offerta formativa così come cominciare a prendere contatto con le istituzioni. Qui hanno visto un assessore in carne e ossa e hanno avuto anche l’occasione di intraprendere un percorso alla scoperta del Comune, del territorio dove vivono e dove speriamo possano restare a lavorare”.
Si tratta di un’esplorazione urbana, come la chiama Maurizio Mazzoni, professore del Duchessa, che infila gli studenti nel vivo della professione. Un momento formativo reso possibile da questo corso di comunicazione che è riuscito a mettere insieme il know how e le esperienze dei docenti con quelle dei professionisti che si muovono ogni giorno tra la vita reale e la vita di redazione.
Un’incursione sul campo messa a segno grazie all’assessore ai Lavori pubblici, Pietro Piciocchi, che insieme al rappresentante legale della ditta che ha vinto l’appalto, Salvatore Patriarca, ha aperto alla scuola le porte del cantiere e spiegato agli studenti le tappe del percorso che ha portato alla demolizione delle Dighe, simbolo del degrado che sovrastava un quartiere oggi pronto a rinascere.
Simona Tarzia
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.