Recovery Plan, un intervento epocale: rivoluzione verde, giovani, e più digitale per tutti

Una quantità di soldi mai vista finirà nella disponibilità della Politica. Bisogna essere fiduciosi o essere preoccupati?

ll Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è stato trasmesso alle Camere. Oggi dalle 16.00 Mario Draghi lo spiegherà nei dettagli

Le parole del Premier sono un concentrato di fiducia: “Si tratta di un intervento epocale, che intende riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica, contribuire a risolvere le debolezze strutturali dell’economia italiana, e accompagnare il Paese su un percorso di transizione ecologica e ambientale”.

Il comunicato di Palazzo Chigi mette l’accento sulle responsabilità dei Ministeri e sul ruolo importante degli Enti Locali a cui spetta una fetta importante di finanziamenti. Al Ministero dell’Economia spetta il compito di monitorare gli investimenti e l’attuazione delle riforme. Ma è anche l’unico referente nei confronti della Commissione Europea.

Scuola, forse è la volta buona

il Piano di Ripresa punta sulla scuola, sul rafforzamento del sistema educativo, sulle . “Il Piano investe negli asili nido, nelle scuole materne, nei servizi di educazione e cura per l’infanzia vale  quasi 5 miliardi

I posti di lavoro

“Crea 152.000 posti per i bambini fino a 3 anni e 76.000 per i bambini tra i 3 e i 6 anni. Il Governo investe nel risanamento strutturale degli edifici scolastici, con l’obiettivo di ristrutturare una superficie complessiva di 2.400.000 metri quadri. Inoltre, si prevede una riforma dell’orientamento, dei programmi di dottorato e dei corsi di laurea, ad esempio con l’aggiornamento della disciplina dei dottorati e un loro aumento di circa 3.000 unità. Si sviluppa l’istruzione professionalizzante e si rafforza la filiera della ricerca e del trasferimento tecnologico”.

La “Rivoluzione Verde”

Per la “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica, lo stanziamento sarà di circa 68 miliardi di euro di cui parte saranno investiti “per l’economia circolare e la gestione dei rifiuti, per raggiungere target ambiziosi come il 65 per cento di riciclo dei rifiuti plastici e il 100 per cento di recupero nel settore tessile”.

Sono previsti robusti interventi anche nelle “infrastrutture idriche, con l’obiettivo di ridurre le perdite nelle reti per l’acqua potabile del 15 per cento”. Nella sezione “Inclusione e Coesione” saranno disponibili oltre 22 miliardi per la formazione e le politiche del lavoro con particolare attenzione all’imprenditorialità femminile e la creazione do un nuovo “Fondo Impresa Donna”.

La Sanità

Considerando che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nasce anche dalla crisi economica nata per l’emergenza sanitaria, i finanziamenti destinati alla sanità, a parer nostro sono esigui. I 18,5 miliardi stanziati avranno l’obiettivo di “rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario e garantire equità di accesso alle cure”. “Il Piano investe nell’assistenza di prossimità diffusa sul territorio e attiva 1.288 Case di comunità e 381 Ospedali di comunità.

Più assistenza domiciliare

Si potenzia l’assistenza domiciliare per raggiungere il 10 per cento della popolazione con più di 65 anni, la telemedicina e l’assistenza remota, con l’attivazione di 602 Centrali Operative Territoriali. Il Governo investe nell’aggiornamento del parco tecnologico e delle attrezzatture per diagnosi e cura, con l’acquisto di 3.133 nuove grandi attrezzature, e nelle infrastrutture ospedaliere, ad esempio con interventi di adeguamento antisismico. Il Piano rafforza l’infrastruttura tecnologica per la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati, inclusa la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico”.

A una prima lettura, non è chiaro quanto verrà investito in termini di personale, quindi di assunzioni e stabilizzazioni, e di adeguamento delle retribuzioni.

Riforma della Giustizia

“La riforma della giustizia interviene sull’eccessiva durata dei processi e intende ridurre il forte peso degli arretrati giudiziari. Il Piano prevede assunzioni mirate e temporanee per eliminare il carico di casi pendenti e rafforza l’Ufficio del Processo. Sono previsti interventi di revisione del quadro normativo e procedurale, ad esempio un aumento del ricorso a procedure di mediazione e interventi di semplificazione sui diversi gradi del processo”.

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