Anziani in RSA e rischio Covid, Regione Liguria: tampone obbligatorio per i visitatori non vaccinati

Garantire una visita settimanale per ogni ospite. Queste le raccomandazioni di A.Li.Sa. a tutte le strutture residenziali liguri

Genova – “La Liguria è tra le prime regioni a fornire raccomandazioni per favorire le visite nelle RSA, grazie soprattutto al buon andamento della campagna vaccinale che ha messo in sicurezza subito ospiti e operatori di queste strutture e ormai la maggior parte delle persone più anziane e fragili – sottolinea Giovanni Toti, governatore e assessore alla Sanità di Regione Liguria-. Sono indicazioni rigorose che derivano dall’esperienza di questi mesi e sono sicuramente un buon messaggio per tante famiglie che potranno tornare a riunirsi in modo sicuro. Già Regione Liguria durante il lockdown dell’anno scorso aveva promosso le videochiamate tra famigliari e ospiti delle RSA ma sicuramente la presenza fisica ha un valore affettivo grandissimo per chi ha vissuto un anno molto difficile e privante”.

Come fare per visitare i propri cari?

Le visite agli ospiti continueranno ad essere regolamentate su appuntamento e registrate in appositi registri tenuti nelle RSA, secondo quanto previsto dalla delibera Alisa 232/2020; non sono ammesse visite fuori appuntamento, fatte salve eventuali situazioni emergenziali, autorizzate dal Direttore sanitario della struttura. È ritenuto opportuno garantire per ogni ospite almeno una visita settimanale.  Le visite si devono svolgere in appositi locali attrezzati, possibilmente dedicati.

Misurazione della temperatura e controllo anamnestico

I visitatori devono garantire la puntualità e vengono sottoposti a misurazione della temperatura corporea (che deve essere inferiore a 37,5°C), a un controllo anamnestico che mostri l’assenza di sintomi riferibili a Sars-Cov-2 (tosse, raffreddore, mal di gola, congiuntivite, disturbo nella percezione di odori e del gusto) e all’accertamento di assenza contatti stretti negli ultimi 14 giorni con persone con diagnosi o sospetto diagnostico di Covid-19.
Prima dell’ingresso nella stanza degli incontri, i visitatori dovranno: sanificare le mani, utilizzando apposite soluzioni messe a disposizione nel locale attrezzato, indossare per tutta la durata dell’incontro kit di protezione che le strutture mettono a disposizione e costituito da camice monouso e mascherina chirurgica. La disinfezione delle mani dovrà avvenire anche al termine della visita.

Distanziamento

Durante la visita va sempre rispettato il distanziamento di almeno 1 metro tra ospite e visitatore e da eventuali altri soggetti presenti nella stessa stanza. In caso di più postazioni presenti nella stanza, le stesse, dovranno avere un distanziamento minimo di due metri. È consentito l’utilizzo di appositi strumenti che consentano il contatto con gli ospiti (ad esempio pareti/stanze degli abbracci o similari), derogando pertanto, e solo in tal caso, alla distanza di almeno 1 metro.
Laddove sia presente un’area all’aperto e le condizioni climatiche lo consentano, gli incontri potranno avvenire in queste aree, rispettando le norme sopra esposte.
È raccomandato l’uso di apparecchiature di telecomunicazione anche visiva che possano favorire la comunicazione con l’ospite, anche se non vanno considerate sostitutive della visita.
Le visite di norma devono avere una durata massima di 30 minuti ed è ammesso 1 visitatore per ospite: la Direzione sanitaria della struttura può derogare fino ad un massimo di 2 visitatori per ospite, se ritenuto opportuno.

Per i non vaccinati

I visitatori che non sono vaccinati o che non hanno terminato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni, dovranno esibire il referto di un tampone molecolare o antigenico negativo, eseguito nelle 48 ore antecedenti il giorno della visita o attendere l’esito di un tampone antigenico eseguito in situ.
La delibera Alisa n. 232 del 26/06/2020 resta vigente.

Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta