Infiltrazioni della ‘ndrangheta nel commercio fraudolento di prodotti petroliferi
Nella mattinata di oggi, i Carabinieri del Ros e la Guardia di Finanza di Catanzaro, coordinati dalla DDA della Procura della Repubblica di Catanzaro, hanno dato esecuzione all’Ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro, nei confronti di 56 indagati, dei quali 28 sottoposti alla custodia cautelare in carcere, 21 agli arresti domiciliari, 4 all’obbligo di dimora e 3 a misura interdittiva. La richiesta è partita del Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, e dei Sostituti Procuratori Andrea Mancuso, Annamaria Frustaci e Antonio De Bernardo.
“Petrol Mafie SpA”
I magistrati hanno emesso il provvedimento cautelare nell’ambito della manovra di contrasto alla ‘ndrangheta unitaria, immediata prosecuzione della attività di indagine portata avanti nella operazione “Rinascita”, che ha portato, il giorno 8 aprile scorso, all’esecuzione di un Decreto di Fermo di indiziato di delitto emesso da questa Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di 15 persone nell’operazione Petrol Mafie SpA.
Associazione di stampo mafioso
I responsabili sono indagati, a vario titolo, per associazione di stampo mafioso, associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni, riciclaggio e reimpiego di denaro di provenienza illecita. A queste accuse si aggiungono anche i reati intestazione fittizia di beni, evasione delle imposte e delle Accise mediante fatture false. Delitti commessi con l’aggravante di aver favorito associazioni ‘ndranghetistiche attive sul territorio calabrese.
Clan Mancuso di Limbadi
Le attività investigative, dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro e portate avanti dai R.O.S. dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Catanzaro, chiudono il cerchio sulle attività illecite del clan mafioso dei Mancuso di Limbadi nell’ambito del commercio fraudolento di prodotti petroliferi.
Sequestri in Calabria, Sicilia,Campania e Veneto
La Procura ha affidato agli Amministratori Giudiziari i beni già sottoposti a sequestro d’ urgenza, sequestrati nelle province di Catanzaro, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Crotone in Calabria. Napoli, Salerno per la Campania. Catania, Palermo, Messina, Ragusa, Siracusa, Caltanissetta in Sicilia. In veneto solo a Verona. Le aziende coinvolte sono operanti nel settore del commercio di carburanti e dei trasporti.
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