Memoriale di un giornalista genovese

Un’autobiografia professionale che ripercorre quasi mezzo secolo di Corriere Mercantile, dagli anni di piombo alle ferite del G8

Genova – Testimone preciso di un’epoca in cui il giornalismo si faceva per strada, inseguendo lo scoop da dettare al volo attaccati alla cornetta di un telefono pubblico o accovacciati sui tasti di una Lettera 32, Paolo De Totero racconta il mestiere.
Uomini che parlano, urlano, ridono, soffrono, e muoiono, vanno e vengono tra le righe con una tale carica di suggestione da trascinare il lettore nei loro gesti, nei loro ritmi, nelle loro sigarette, nei loro caffè, tanto che quasi sembra di percepirne l’odore e la voce mentre l’autore svela i retroscena di redazione, le miserie e lo splendore di una professione oggi profondamente cambiata.
Una memoria personale, vissuta con tanta gente. Dai colleghi che ha amato di più ai cecchini che lo hanno costretto alla pensione, esce un ritratto crudo del mestiere più bello del mondo, scritto senza paura di portare allo scoperto la commozione, la rabbia, la nostalgia, la dignità e l’orgoglio di chi ha avuto il coraggio di dare tutto sé stesso a “una professione incomprensibile e vorace, il cui lavoro finisce dopo ogni notizia, come se fosse per sempre, e non concede un attimo di pace fin quando non ricomincia, con più entusiasmo che mai, il minuto dopo”.

Simona Tarzia

Il libro “Memoriale di un giornalista genovese” è disponibile sulla piattaforma Amazon in formato digitale e cartaceo. Buona lettura

Paolo De Totero

Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.