Un bombardamento israeliano ha distrutto la torre Al Jala che ospitava Al Jazeera, la Associated Press e altri uffici di media internazionali
Gaza – “Bombardare la sede dei media è stata un’azione legittima”. Questa la versione ufficiale di Tel Aviv.
Ma tornando alla cronaca, dal giornalista e fotografo a Gaza, Sami Abu Salem, abbiamo saputo che altri quattro corpi senza vita sono stati trovati in uno dei due edifici distrutti in un raid israeliano.
“Sono in piedi di fronte a due degli edifici rasi al suolo la scorsa notte da attacchi aerei israeliani, un’ora fa le squadre di soccorso hanno evacuato 4 cadaveri… una madre ei suoi tre figli che stavano dormendo quando i razzi hanno colpito gli edifici”.
Nel mentre alle Nazioni Unite Ayman Safadi, Ministro degli Esteri giordano, ha dichiarato che Israele deve assumersi la responsabilità delle sue azioni in quanto potenza occupante
Il palazzo dei media “un obiettivo legittimo”
Il primo ministro israeliano afferma che il palazzo abbattuto, sede dei media, era un obiettivo legittimo. Benjamin Netanyahu ha difeso l’attacco alla torre di Gaza che ospitava gli uffici dell’Associated Press e Al Jazeera, sostenendo che ospitava anche un ufficio dell’intelligence “terrorista” palestinese.
Sorprende l’ingenuità delle prestigiose testate internazionali, che hanno accettato di avere come vicini d’ufficio spie di Hamas che, come ha dichiarato Netanyahu a CBS News , ordivano attentati “a civili israeliani”.
Ma forse la verità è che avere tra i piedi i giornalisti, mentre si ammazza civili a Gaza, è sconveniente per Israele. D’altronde non è la prima volta, e non sarà l’ultima, che l’esercito israeliano fa fuoco sui giornalisti. È successo a Gaza, a Ramallah, e in Libano a Fatima Gate.
Nel frattempo, Sami Abu Salem, che lavorava, da più di 10 anni, nell’edificio ormai distrutto ha dicharato di “non aver mai visto nulla di sospetto”. Lui come le decine di altri giornalisti che tutti i giorni entravano e uscivano dalle redazioni.
Anche Il presidente e CEO di AP, Gary Pruitt, ha dichiarato ad Al Jazeera: “Posso dire che siamo stati in quell’edificio per circa 15 anni. Non avevamo certo la sensazione che Hamas fosse lì ”.
Perché probabilmente Hamas in quel palazzo non c’era proprio, ma più che i missili Qassam a Israele danno fastidio telecamere e giornalisti.
fp
Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.