118 pagine e tante foto per un libro che racconta le trasformazioni del Centro Storico nell’arco di mezzo secolo
Genova – È il 1969. Un gruppo di giovani decide di dare vita a un doposcuola per i ragazzini e le ragazzine dei vicoli in Canneto il Lungo. Il Centro Storico, cuore antico di Genova, è ancora sfregiato dalle macerie dei bombardamenti e sventrato in alcune sue parti in nome della modernità. I caruggi sono abitati da quegli immigrati meridionali che a centinaia di migliaia erano arrivati in cerca di un lavoro sicuro in fabbrica e di una vita migliore. Comincia qui una storia che ne contiene tante”.
E sì, perché Il Ce.Sto, acronimo di Centro Storico, ma anche “contenitore”, spazio che accoglie, è da sempre un crocevia. Dove s’incontrano persone tanto diverse, per provenienza sociale e geografica, età, cultura e lingua. Dove tutto si mescola e tutto cambia. Come ancora oggi, mezzo secolo dopo, succede ai Giardini Luzzati e persino online sulle frequenze di Goodmorning Genova. Il Ce.Sto raccontato come un caleidoscopio, dal quale osservare i processi sociali che hanno trasformato Genova, l’Italia e il mondo. I cambiamenti urbanistici e sociali, la nascita del terzo settore e le lotte per diritti, il G8 e le grandi migrazioni. “50 anni di Ce.Sto” frutto di un lungo a attento lavoro, con le sue pagine ci porta lontano ma ci fa anche riscoprire biografie, nomi e luoghi del cuore e della memoria, da non dimenticare per nessuna ragione.
Marco Montoli, Presidente della Cooperativa il Ce.Sto
Elena Fiorini, Presidente dell’Associazione il Ce.Sto
Che cosa fa il Ce.Sto?
Il Ce.Sto è un arcipelago. Accoglie obiettivi educativi, creativi e culturali, con lo scopo di fornire percorsi e strumenti per valorizzare e rafforzare il potenziale di ciascuno.
La vision è quella di una comunità radicata nel Centro Storico di Genova, aperta, inclusiva, cooperante e interculturale. Una realtà attenta all’ambiente, ai bisogni e ai diritti delle persone che vivono e attraversano la città. L’obiettivo è produrre attività sociali, educative, culturali ed economiche finalizzate alla rigenerazione e allo sviluppo sostenibile del nostro territorio. Un soggetto plurale e accogliente che concorre all’innalzamento della “qualità della vita” e al complessivo benessere della comunità sociale.
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