Genova, due civici di via Pietro Chiesa lasciati a secco da Iren Acqua

L’amministratore: “I condomini continuano a essere senz’acqua nonostante le fatture siano state saldate. Non è garantita nemmeno l’erogazione dell’acqua ad uso alimentare come previsto dalla legge”

Genova – Rubinetti a secco da tre giorni in via Pietro Chiesa, a Sampierdarena.
Iren, infatti, ha chiuso la fornitura dell’acqua a due civici per morosità ma le bollette risultano pagate. È quanto conferma l’amministratore che dichiara di aver inviato almeno tre mail al gestore, allegando i bonifici dei pagamenti.
Ma niente. Non è garantita neppure l’erogazione a uso alimentare come prevederebbe la legge.
Senza contare che in tempi di pandemia l’acqua è fondamentale per garantire le norme minime di contrasto al Covid-19, prima fra tutte il lavaggio delle mani.
Eppure Iren sembra non sentire ragioni e anticipa all’amministratore che il riallaccio avverrà soltanto lunedì. Peccato che la legge stabilisca tempi diversi: in base al pagamento delle bollette, in effetti, il termine ultimo per il riallaccio sono le 15:59 di oggi, sabato 29.
Lo scorso anno, all’inizio dell’emergenza sanitaria, tutte le procedure di gestione della morosità sono state sospese, inibendo di fatto i distacchi. Il blocco, stabilito dall’Autorità regolatrice Arera, per le utenze domestiche è scaduto il 17 maggio 2020 ma anche così il braccio di ferro pende comunque dalla parte degli inquilini perchè la legge stabilisce che prima di procedere alla sospensione della fornitura si parta dalla limitazione del flusso. E in via Pietro Chiesa invece i rubinetti sono totalmente a secco.
A metterci una pezza doveva intervenire la Protezione Civile che però ha portato 24 bottigliette d’acqua da mezzo litro a famiglia.
E intanto, a dieci anni dal referendum sull’acqua pubblica, la gente continua a essere inghiottita dalle privatizzazioni.

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.