Il Direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova ha confermato che quella dei 60-69enni è la fascia d’età che si è vaccinata di meno
Genova – “La libertà di tutti noi è direttamente proporzionale al numero di vaccini fatti”. Parola di Matteo Bassetti che ieri, davanti al palazzo della Regione, ha dato il via insieme al Presidente Toti alla campagna “Vaccinati e liberi”.
“Credo che adesso arrivi la fase più difficile”, ha continuato il direttore della clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino che poi ha aggiunto: “Dopo aver vaccinato le persone più fragili a maggior rischio, ieri abbiamo toccato l’1,1% di tamponi positivi. Ora dobbiamo spiegare a tutti che nel momento in cui raggiungiamo il punto più basso dall’epidemia non è finita”. E a questo punto ha lanciato una stoccata ai 60enni: “È il momento in cui dobbiamo andare soprattutto dalle persone nelle fasce di età che si sono vaccinate meno, ovvero i 60enni che pensano di avere oggi la sindrome di Superman, per dire loro che Superman non esiste. Esiste vaccinarsi, proteggersi e mettersi al sicuro dai danni che questa malattia può procurare. Nessuno deve sentirsi libero di potersi non vaccinare, perché chiunque può essere colpito. A chi in questi giorni ha suggerito di non vaccinare i ragazzi o i cinquantenni perché nessuno di loro è stato ricoverato, dobbiamo spiegare che la vaccinazione è fatta di due fasi: nella prima abbiamo messo in sicurezza le persone più fragili, che rischiavano più di altre di essere ospedalizzate e anche di morire, nella seconda fase dobbiamo mettere in sicurezza tutti gli altri perché il virus non circoli”.
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