La scheda anamnestica della diciottenne è stata posta sotto sequestro negli uffici della ASL4 e verrà consegnata agli inquirenti lunedì
Genova – Mentre i Carabinieri del Nas mettono sotto sequestro il certificato anamnestico compilato da Camilla Canepa, la diciottenne di Sestri Levante morta dopo la prima dose del vaccino AstraZeneca, e la Procura indaga per verificare se nel documento sia stata segnalata la piastrinopenia ereditaria di cui soffriva o l’assunzione di farmaci a base ormonale, abbiamo cercato di capire come stanno le cose insieme a Paolo Cremonesi, il Direttore del Pronto Soccorso dell’Ospedale Galliera.
Al netto di tutte le polemiche sugli open day vaccinali, infatti, resta il fatto atroce della morte di una ragazza di diciotto anni e la sensazione che questa tragedia si potesse evitare. Ma sulle colpe si pronuncerà la magistratura.
Noi vorremmo solo capire se la malattia di cui soffriva Camilla è in assoluto una controindicazione al vaccino anti-Covid, se lo è per tutti i tipi di profilassi o solo per quelli a vettore virale come il Vaxzevria, e soprattutto se esiste un data base centrale dei dati clinici o se ci si affida alle sole indicazioni dei pazienti, magari confusi e male informati.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.