Aboubakar Soumahoro, sindacalista, fondatore della Lega dei Braccianti e padrino del Pride 2021, parla in piazza Don Gallo nella tappa genovese del cammino degli Invisibili
Genova – Parlare di lavoro oggi non significa solo parlare di chi l’ha perso. Eppure è questo che fa notizia: gli stabilimenti che chiudono, le multinazionali che razionalizzano le risorse umane, il lavoro dipendente che entra in crisi.
Eppure oggi i problemi sono ben altri e riguardano chi la cassa integrazione può solo guardarla col binocolo. Un mondo di invisibili senza diritti cui la disoccupazione rischia di togliere anche la dignità. Un mondo di cui si parla pochissimo, fatto “di partite IVA, donne lavoratrici sottopagate, insegnanti precari, operatori sanitari sfruttati, lavoratori delle campagne, giovani, tutti quelli che vengono espulsi dal mondo del lavoro perché ormai sono consumati come una candela”, denuncia Aboubakar Soumahoro, Sindacalista e fondatore della Lega dei Braccianti, che ieri con la Comunità Politica Invisibili in Movimento ha fatto tappa in piazza Don Gallo per parlare di rivoluzione morale.
“Tanti di noi sono o sono stati invisibili, e tanti altri potrebbero diventarlo”
“Ci siamo abituati ad accettare che le discriminazioni, le sofferenze, la violenza, la precarietà, il disagio, la rassegnazione siano elementi imprescindibili della nostra vita. Ma non è cosi. Oggi chi è fragile è considerato un debole perchè le scelte che sono state fatte dalla politica in questi anni sono servite per portare le persone in una dimensione di competitività”, continua Soumahoro aggiungendo anche che “oggi senza like sui social non conti nulla. Ma non dovrebbe contare la dimensione umana prima di tutto?”.
Già la dimensione umana. Peccato che in questo disastro italiano la politica e i sindacati, al contrario, abbiano creato un Paese a doppio statuto, quello dei lavoratori e quello dei diritti, dove solo le famiglie compensano il vuoto economico lasciato. Finché dura.
E qui, quello degli Invisibili in cammino suona come un avvertimento: “È arrivata l’ora che siano gli invisibili a illuminare il buio della politica, è arrivata l’ora di accendere la speranza” perchè “tanti di noi sono o sono stati invisibili, e tanti altri potrebbero diventarlo”.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.