La sentenza di oggi annulla la decisione del TAR ligure che dichiarava inammissibile il ricorso contro il decreto del 2017
Genova – È di oggi la decisione del Consiglio di Stato che tira le orecchie alla Soprintendenza ligure, colpevole di aver messo in atto un’istruttoria inadeguata alla tutela dei padiglioni storici dell’ospedale della Duchessa, minacciati dal progetto Galliera 2000.
La sentenza mette la parola fine a un contenzioso iniziato da Italia Nostra nel 2018 davanti al TAR, dopo che la Soprintendenza nel 2017 aveva dato il via libera al progetto del nuovo nosocomio con un decreto di tutela che imponeva sì un vincolo indiretto ma di fatto consentiva di costruire a dieci metri di distanza dagli edifici storici e con la medesima altezza. Un vincolo ridicolo, che poteva valere per gli edifici civili ma non per quelli monumentali, denunciava l’associazione che per questo chiedeva la riforma del decreto a tutela dell’intera area del complesso ospedaliero e delle strade circostanti. Ma il TAR la pensava diversamente e respingeva il ricorso.
Oggi, invece, i giudici di Palazzo Spada riconoscono la necessità di prescrizioni più stringenti e fanno anche di più: accolgono la tesi dei ricorrenti che lamentavano come il decreto della Soprintendenza fosse non di tutela del bene culturale quanto piuttosto finalizzato a sostenere il progetto del nuovo ospedale in corso di approvazione in Conferenza dei servizi, “posto che le prescrizioni indirette si erano supinamente adeguate alle soluzioni progettuali elaborate dal Galliera, senza un’adeguata attività istruttoria”. Vale a dire che l’intento era quello “di consentire comunque la realizzazione dell’ospedale così come programmato dell’Ente ospedaliero”.
È per questo che il Consiglio di Stato impone alla Soprintendenza di rifare tutto daccapo e di dare un nuovo parere sul vincolo indiretto che impone di non costruire a ridosso di un manufatto storico, né di impedirne la visuale.
Una vittoria importante dunque per Italia Nostra che “di fatto rimette in pista quello che noi ribadiamo da sempre e cioè la necessità di tutelare la struttura monumentale dell’ospedale della Duchessa dalla nuova costruzione prevista”.
Ce lo spiega il presidente dell’associazione ambientalista, Vincenzo Lagomarsino, che conclude: “La sentenza di oggi è definitiva e l’Ente dovrà tenerne conto. Allo stesso modo anche il Ministero per i Beni culturali e ambientali adesso dovrà vigilare sull’osservanza dei vincoli. In più ci aspettiamo uno stop delle procedure di gara, incautamente bandite su un progetto definitivo ancora sub iudice”.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.