La richiesta del M5S dopo che in questi giorni sul progetto si è abbattuta una sentenza del Consiglio di Stato e la gara è andata deserta
“Tra procedure di gara bandite in maniera incauta su un progetto definito ancora sub iudice, sentenze del Tar ribaltate dal Consiglio di Stato con cui di fatto si tirano le orecchie alla Soprintendenza ligure e ora persino gare deserte, è evidente quanto il progetto per il Nuovo Galliera sia nato sotto una cattiva stella. Gli unici a non volerne prendere atto sono Regione e Comune di Genova, che imperterriti insistono nella difesa del percorso intrapreso con i vertici dell’ente ospedaliero”.
Lo dichiarano i capigruppo regionale e comunale del M5S Fabio Tosi e Luca Pirondini, primo firmatario dell’interrogazione discussa oggi in Consiglio comunale in cui si chiede al Sindaco e alla Giunta se non è il caso di ritirare, in autotutela, il permesso di costruire.
“Con la sentenza del Consiglio di Stato, infatti, i requisiti su cui poggiava quel permesso sono venuti a mancare – spiega Pirondini -. Ricordiamo inoltre che sul Galliera insiste anche l’affaire del bar Bruna, acquistato per essere abbattuto e per potervi costruire il nuovo Pronto Soccorso: fu pagato tre volte il suo valore, cioè 475mila euro. Troppi, secondo la procura della Corte dei conti ligure”.
Di avviso diverso la Giunta Bucci che ribadisce come in tutta la vicenda il Comune non sia coinvolto da questa sentenza perchè “i provvedimenti che all’esito della conferenza dei servizi ha attestato la conformità alla normativa edilizia e urbanistica del progetto del nuovo Galliera non subiscono effetti dalla pronuncia del Consiglio di Stato “.
Di avviso diverso la Giunta Bucci che ribadisce come in tutta la vicenda il Comune non sia coinvolto da questa sentenza perchè “i provvedimenti che all’esito della conferenza dei servizi ha attestato la conformità alla normativa edilizia e urbanistica del progetto del nuovo Galliera non subiscono effetti dalla pronuncia del Consiglio di Stato “.
Lo spiega Lorenza Rosso, Assessore all’Avvocatura e affari legali, che poi precisa come il Comune abbia assunto “tutti i provvedimenti sulla base del vincolo, cioè come se formalmente ci fosse già” e dunque “sarebbe problematico che l’amministrazione li modificasse”.
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