Sette ore di concertazione tra Governo, imprese e sindacati e poi la decisione: le aziende si impegnano a utilizzare gli ammortizzatori sociali prima di procedere ai tagli
L’accordo, sul futuro di migliaia di lavoratori , è stato firmato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, dal ministro del Lavoro Andrea Orlando, dai leader di Cgil, Cisl e Uil e da Confcooperative, Cna, Confapi e Confindustria. Unica eccezione allo sblocco dei licenziamento è il settore del tessile, delle scarpe e della moda.
Raccomandato l’uso degli ammortizzatori sociali
Per tutti gli altri le parti “si impegnano a raccomandare l’utilizzo degli ammortizzatori sociali che la legislazione vigente ed il decreto legge in approvazione prevedono in alternativa alla risoluzione dei rapporti di lavoro. Auspicano e si impegnano, sulla base di principi condivisi, ad una pronta e rapida conclusione della riforma degli ammortizzatori sociali, all’avvio delle politiche attive e dei processi di formazione permanente e continua”.
Il problema dei licenziamenti è solo rimandato
Il risultato per cui tutti esultano è l’utilizzo degli ammortizzatori sociali che sposteranno il problema dall’estate all’autunno. Perchè una ricetta magica che risolva il problema dell’occupazione e della ripresa veloce dei mercati non esiste. Però saranno attivati i soliti tavoli di monitoraggio, cabine di regia e altri sistemi farlocchi di monitoraggio di un’economia che, di fatto, è totalmente fuori controllo. E uno dei sistemi per evitare i licenziamenti in estate è spostarli all’autunno con l’utilizzo di un sistema, quello degli ammortizzatori sociali, vecchio e non più in linea con le esigenze del mondo del lavoro.
Ma ora, tutti assieme appassionatamente, politica, sindacati e imprenditori si sono presi anche “l’impegno, nei prossimi giorni, per avviare il confronto per la riforma degli ammortizzatori sociali, per le politiche attive e per la formazione”, come ha dichiarato Maurizio Landini, Segretario Generale della CGIL.
Meglio tardi che mai, verrebbe da dire.
Ma tra le tante dichiarazioni che trasudano soddisfazione per aver raggiunto un accordo e spostato il problema dei licenziamenti, deve far riflettere la considerazione fatta da Confindustria: ” L’impresa è libera e sovrana e non sarebbe stato possibile inserire nell’accordo un impegno vincolante”. In parole semplici, l’applicazione degli ammortizzatori sociali è raccomandata perchè altrimenti l’alternativa è la risoluzione del contratto di lavoro.
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