Piacenza, condannati i Carabinieri accusati di torture, pestaggi e droga. 14 anni a Giuseppe Montella, il leader del gruppo

Piacenza -Nel luglio del 2020 scoppia il finimondo a Piacenza. La stazione dei Carabinieri è travolta da uno scandalo che coinvolge molti dei militari in servizio. È una storia criminale fatta di droga, sesso, torture, vessazioni, violenza. Le parole che si sentono nelle intercettazioni sono inequivocabili. A parlare e il leader di questo gruppo criminale, Giuseppe Montella: “Ho fatto un’associazione a delinquere ragazzi (…) in poche parole abbiamo fatto una piramide (…) noi siamo irraggiungibili”.

La storia è banale e il filo conduttore sempre lo stesso. La voglia di fare la bella vita, i soldi necessari per farla, e il senso di potere che scaturisce nel decidere della sorte delle persone.Ma le persone coinvolte non erano civili qualsiasi, ma Carabinieri.

Condannato a 16 anni il leader del gruppo criminale

È arrivata oggi la sentenza del rito abbreviato del Tribunale di Piacenza che ha condannato a dodici anni di reclusione Giuseppe Montella, l’appuntato dei carabinieri considerato il leader del gruppo della caserma Levante di Piacenza.  Il Pubblico Ministero aveva fatto la richiesta di 16 anni di reclusione. Condannati anche gli altri componenti del gruppo: 8 e 6 anni rispettivamente agli appuntati Salvatore Cappellano e Giacomo Falanga, tre anni e quattro mesi al carabiniere Daniele Spagnolo e quattro all’ex comandante di stazione Marco Orlando.

 

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