Genova – La storia comincia con il progetto di costruzione di un forno crematorio nel cimitero di Staglieno. Il Municipio vota contro, i cittadini insorgono, non vogliono altre servitù. Le risposte dell’amministrazione arrivano dal Vicesindaco Massimo Nicolò. Fin qui, la contrapposizione è la solita, il Comune ha dei progetti, la cittadinanza si oppone. Forse perchè tutti i progetti impattanti e poco qualificanti, o se preferite le servitù, finiscono fatalmente per coinvolgere i soliti territori: Ponente, Valpolcevera e Valbisagno.
Parete rocciosa non sicura
La questione subisce un’accelerazione quando dopo un’ispezione nell’area dove dovrebbe nascere il nuovo impianto di cremazione i Vigili del Fuoco scrivono nel rapporto che: “da una parete rocciosa, alla quale erano già state applicate reti metalliche di protezione, si era distaccato un masso di dimensioni ragguardevoli, lo stesso, si trovava in parete trattenuto dalle reti. La parete sopracitata sovrasta il campo numero 58 del cimitero di Staglieno. I Vigili del Fuoco ravvisavano” un pericolo di caduta qualora vi fosse stato un cedimento della rete metallica quindi, si provvedeva alla chiusura (tramite nastro segnaletico) del campo numero 58 e denominato “reparto cava”.
Il consigliere Stefano Giordano, ha portato il problema della pericolosità della frana incombente sul campo 58 in consiglio Comunale. Dopo la lettura dell’Art 54 , interrogazione a risposta immediata, alcune considerazioni del Vicesindaco e Assessore ai Servici Civici, ha suscitato molte perplessità.
Per i tecnici del Comune non c’è pericolo
Nella sua replica all’interrogazione del consigliere Giordano, Massino Nicolò ha esplicitamente dichiarato di aver “appurato, lo apprendo adesso, che colui che ha fatto l’esposto ai Vigili del fuoco è lei in persona. Io non lo sapevo perché quando ho chiamato i Vigili del Fuoco, molto zelanti nel rispondere al suo esposto, credo forse erano già lì prima che lei lo facesse non lo so…”.
Errore di inesperienza?
Poi Nicolò calca la mano, forse troppo, e dice: “un’area interdetta al pubblico accesso è da segnalare e quindi e io ho segnalato questo agli uffici preposti in particolare ho scritto all’ingegnere Grassano il quale prontamente il giorno dopo è andato a fare un sopralluogo questo sì molto dettagliato e non approssimativo e superficiale come quello fatto dai vigili del fuoco, il quale emette una sua un suo verbale ufficiale dove sostanzialmente viene confermato che quella zona quella diciamo parete rocciosa e in sicurezza.
I sindacati vogliono le scuse del Vicesindaco
Il fatto di aver messo in dubbio che il sopralluogo dei Vigili del Fuoco sia stato fatto in maniera corretta ma “approssimativa e superficiale” ha causato una reazione dei sindacati CGIL, UILPA, CISL e USB che in una nota hanno dichiarato: “riteniamo inaccettabili le dichiarazioni del Vicesindaco nei confronti dei Vigili del Fuoco rispetto ad un intervento effettuato su una frana attiva per la scarpata Staglieno-Veilino. Parole che pesano per chi quotidianamente è in prima linea per la tutela e la salvaguardia dei cittadini e del territorio mettendo in discussione il rapporto tra i Vigili del Fuoco con le istituzioni locali ed i cittadini genovesi. Il nostro compito prioritario è quello della salvaguardia e protezione delle persone e dei beni presenti sul territorio. Un compito che mettiamo in atto tutti i giorni anche interdicendo aree pubbliche o private qualora si avverte un potenziale pericolo per i cittadini. Le tragedie che hanno colpito la nostra città avrebbero prodotto situazioni irrisolvibili se il nostro intervento non fosse stato professionale e puntuale in ogni tipologia di Soccorso. Pertanto chiediamo le scuse ufficiali a mezzo stampa del Vicesindaco, in quanto le sue parole sono chiare ed inequivocabili ed offensive per chi dedica la propria vita e dà la propria vita per la salvaguardia dei cittadini.
USB chiedeva le dimissioni
Sembra che in un primo momento USB volesse chiedere le dimissioni del Vicesindaco ma poi, in fase di mediazione con le altre organizzazioni si sia cercata una strada più accomodante. Vediamo se il Vicesindaco chiederà scusa. Di certo utilizzare i termini “approssimativo e superficiale ” nei confronti dei Vigili del Fuoco nella città che li ha visti, purtroppo, protagonisti nella drammatica vicenda del Morandi, è quantomeno improvvido.
fp
Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.