Autoparco agli Erzelli, continua la degenerazione urbana del Ponente

L’area verrà assegnata agli autotrasportatori già dal 21 luglio in comodato d’uso per un anno, con possibilità di proroga

Genova – Sembrava incredibile. Un parco per praticare sport, far giocare in sicurezza i bambini, passeggiare, portare i cani nelle aree di sgambatura. Sembrava incredibile nei pomeriggi di bel tempo poter godere di ampi spazi verdi che facevano ben sperare in un cambio di rotta che ci allineasse alle altre civiltà europee.
E in effetti non avevamo tenuto conto del fatto di essere a Ponente, dove un parco non è per sempre.
È notizia di ieri che il Comune di Genova è intenzionato a utilizzare temporaneamente come parcheggio per i mezzi pesanti l’area dove dovrebbe sorgere l’ospedale del Ponente. Proprio di fronte ai primi 30mila metri quadrati di verde del great campus di Erzelli aperti al pubblico il 20 dicembre 2018. Il primo lotto di una zona verde che avrebbe dovuto coprire una superficie totale di 220mila metri quadrati.

L’aspetto comico della questione è che nella premessa si legge: “L’art. 23 quater del D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i. stabilisce che, allo scopo di attivare processi di rigenerazione urbana, di riqualificazione di aree urbane degradate, di recupero e valorizzazione di immobili e spazi urbani dismessi o in via di dismissione e favorire, nel contempo, lo sviluppo di iniziative economiche, sociali, culturali o di recupero ambientale, il comune può consentire l’utilizzazione temporanea di edifici ed aree, sia di proprietà privata che di proprietà pubblica, per usi diversi da quelli previsti dal vigente strumento urbanistico”.
Probabilmente alla Direzione Urbanistica e Edilizia Privata, sfugge un piccolo particolare. L’area non è degradata, l’area non è dismessa, e non si riqualifica riempiendola di camion. Soprattutto quando vicino ci sono bambini in bicicletta, persone che fanno sport o semplicemente passeggiano.

Erzelli

Ma soprattutto nel documento si parla di finalità pubbliche. E su queste qualcosa da dire c’è. A chi giova sistemare agli Erzelli gli autotrasportatori? In un’area che, diversamente da quanto scritto in delibera, non è affatto asfaltata ma ha un letto di ghiaia? In un’area dove, è scritto nella stessa delibera, “le funzioni logistiche di parcheggio non sono ricomprese tra le ulteriori funzioni ammesse”?

Perchè alla fine cambiare le regole è facile, soprattutto se conviene e soprattutto in zona elettorale.
Spinelli prese un sacco di soldi per andarsene dagli Erzelli, perchè “u sciu Aldo” amico di Claudio Burlando, anzi, amico di tutti,  in questa città ha carta bianca. I contenitori di Spinelli sono finiti nella zona adiacente all’ex Ilva da dove sarebbe dovuto andare via nel 2018 e dove doveva sorgere l’area destinata ai camionisti. Avremmo evitato così di avere camion in giro per la città in conflitto con le aree residenziali.
I camionisti sono finiti prima in un’area a Campi, ospitati da Spinelli. Finché “u sciu Aldo” non ha scoperto che avrebbe guadagnato di più affittando ad Amazon. Via i camion da quell’autoparco, si è tentato di sistemarli a Villa Bombrini. Area per cui la Regione non ha mai dato il nulla osta ambientale e che adesso è diventata un cantiere per il lavori del nuovo argine del Polcevera e per il collegamento tra la Guida Rossa e via Tea Benedetti.
E quindi cosa si sono inventati? Di utilizzare il parco verde degli Erzelli, area finalmente recuperata dopo decenni di degrado. Possibile che Autorità Portuale non riesca a trovare all’interno del Porto una zona “temporanea” dove sistemare i camion?

fp

Fabio Palli

Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.