Respinta come “inammissibile” nella seduta di ieri la mozione M5S. Era stata presentata 8 settimane fa e mai calendarizzata
Genova – Anche il prossimo 14 agosto ricorderemo il crollo del Ponte Morandi e il suo carico di vittime. 43 persone immolate sull’altare del profitto a tutti i costi.
È questo il sistema in cui viviamo e riconfermiamo a ogni tornata elettorale. Perchè alla fine, e non storcete il naso, tutto fa commercio.
Dal 2018 i giornali scrivono, i politici spostano transenne, le tv fanno dirette, le aziende importanti lavorano. Si inaugura, si apre, si chiude, si fanno cose e si vedono persone. La politica romana non ha fatto mancare la sua presenza e le sue promesse. Il tutto ammantato da una patina di eroismo ruffiano dove ognuno ostenta le sue ore dedicate alle vittime, il girato, le interviste, la tempestività. Tempestività che non è la stessa nei processi. Eppure all’orizzonte c’è una riforma della Giustizia che parrebbe non tenere conto delle ataviche lentezze della sua burocrazia. Migliaia di uffici di cui non sia ha la piena contezza dell’operato, tonnellate di carta che vanno e vengono in barba alla tecnologia. Vai in tribunale e persino gli ascensori sono lenti. E viene da pensare male, perchè, ad oggi, a fronte di un fatto evidente, assodato con intercettazioni, nessuno scommetterebbe su condanne esemplari.
Poi ci sono gli affari, che se ne fregano dei 43 morti e delle vostre ore passate in coda, in autostrada o in città. Perchè “il sistema” prevede il business prima di tutto e il resto finisce sotto al tappeto.
Oggi Autostrade tiene in ostaggio la Liguria come ha tenuto in ostaggio Genova. Avremo da soffrire per molti anni. Ma come succede in borsa, se qualcuno soffre qualcun altro guadagna. I danni provocati dalla negligenza e dai comportamenti dolosi dei vertici di Autostrade sono incalcolabili. Quindi, perchè il Comune di Genova con Regione Liguria non si costituiscono parte civile nei processi contro ASPI per far capire che non siamo prede ma possiamo diventare cacciatori? Certo sono aziende dai bilanci stellari, aziende che hanno fatturati difficili anche da pensare. Forse la risposta è tutta lì.
E così ieri il gruppo consiliare M5S ha abbandonato l’aula insieme a Gianni Crivello della Lista Crivello, in segno di protesta perchè è dal 26 maggio che tentano di far calendarizzare una mozione, che vede come primo firmatario il consigliere Stefano Giordano, che obblighi il Comune di Genova a costituirsi parte civile nel processo sul crollo di ponte Morandi. Documento che dopo 8 settimane è stato bollato come “inammissibile” nella penultima seduta del Consiglio, prima delle vacanze. Se la maggioranza resisterà ancora una seduta, si potrà preparare per la commemorazione del 14 agosto e poi il tempo la scarsa memoria collettiva faranno il resto.
Diversamente ha deciso il Comune di Pinerolo che invece sarà presente in Tribunale come parte lesa.
fp
Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.